Un cane è stato fotografato mentre ringrazia il suo soccorritore a Kherson: la reazione del fido salvato dall’annegamento è commovente.
Lo scorso 6 giugno un’esplosione ha provocato la distruzione di una grande diga a Kherson costruita nel 1956. Le immagini catturate dai droni in volo sul territorio ucraino in questi giorni hanno rivelato uno scenario spaventoso. Moltissime sono le case sommerse dall’acqua del fiume Dnipro. Oltre ai vari oggetti trasportati dal violento flusso dell’acqua. Tra autovetture e abitazioni ci sono anche centinaia di persone e animali. In questo quadro disastroso la reazione di uno dei cani – salvati dall’annegamento – sarebbe divenuto il simbolo della solidarietà dei volontari e dei militari del posto che hanno cercato di limitare gli effetti dell’inondazione.
Sono tre le fotografie che documentano l’accaduto. Le immagini sono apparse su Twitter il 7 giugno. Le tre istantanee si sommano a quelle di moltissimi altri sopravvissuti al disastro. In questo caso si documenta – in sequenza – la reazione di un cane appena tratto in salvo dalle fredde acque del fiume Dnipro.
Mentre lo stato d’emergenza in Ucraina sul fronte animali vige da più di un anno ormai, le prime due immagini, condivise dal “Donbas Frontliner” e da @SergeyShishkin su Twitter, mostrano il pelosetto ancora visibilmente provato dall’accaduto. Il cane si aggrappa alle gambe di uno dei volontari accorsi sul posto come se desiderasse abbracciarlo.
Indimenticabile – in parallelo a quella del cane tratto in salvo appena quattro giorni fa a Kherson – anche l’esperienza di Ressi, il cagnolino fuggito dai bombardamenti in Ucraina durante il conflitto.
“Le persone stanno prendendo i loro documenti e i loro elementi di prima necessità“, scrive @frontliner_au nel post condiviso il 7 giugno su Twitter. L’utente condivide informazioni sulla fuga dei residenti che, a Kherson – nei giorni scorsi – hanno perso tutto ciò che avevano e sono stati costretti a rifugiarsi altrove. Grazie all’aiuto dei volontari e dei militari che trasportano i civili a bordo di alcuni gommoni di salvataggio gran parte della popolazione ha potuto abbandonare i luoghi colpiti dall’inondazione.
Nella città di Kherson, dove la diga non esiste più, l’acqua aveva raggiunto i 5,5 metri di altezza. In totale, a un giorno di distanza dall’inondazione, sarebbero più di mille le persone scortate lontano dai luoghi dell’emergenza. (Giada Ciliberto)
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