Dall’Argentina arriva la storia del salvataggio di uno sventurato cane dai maltrattamenti del suo proprietario.
A volte la cattiveria umana non ha davvero limiti. Sulla pagina Facebook della Jefatura de Policía de Río Negro sono state condivise alcune foto del salvataggio di un cagnolino, maltrattato dal suo padrone. Ci troviamo a General Roca, una città di circa 82000 abitanti situata nel centro sud dell’Argentina nel Dipartimento di General Roca nella provincia di Rio Negro. Qui, nel cortile di una casa fatiscente situata nella Calle Pública del quartiere Paso Córdoba , vive un piccolo cagnolino meticcio. Il verbo “vivere” in realtà non è il vocabolo più appropriato, sarebbe meglio utilizzare un’espressione come “cerca di superare le sue giornate”. Il cucciolo, infatti, trascorre il tempo legato a una catena, talmente corta da impedirgli di muoversi e di ripararsi dalle intemperie. Fortunatamente con una denuncia anonima è stata avvertita la polizia.
Ieri mattina gli agenti della Polizia di Rio Negro hanno potuto così effettuare una perquisizione della proprietà. Qui hanno trovato il cagnolino legato alla catena, senza cibo né acqua, e lo hanno subito liberato. Appena il cucciolo ha visto gli agenti che gli si avvicinavano li ha accolti con gioia, attendendo pazientemente di essere slegato. Le foto postate sulla pagina social mostrano il momento in cui viene tolta la catena al piccolo prigioniero, rivelando soprattutto la felicità di quest’ultimo.
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I componenti del 177° distaccamento Chacramonte, insieme al personale della Questura 48° di Mosconi, hanno svolto il procedimento nell’ambito della Legge Nazionale 14346 articolo 3 comma 7 sulla protezione degli animali. Il cagnolino è stato tratto in salvo e affidato alla Asociación Proteccionista RANHU (Rescate Animal no humano), che opera per garantire la sicurezza degli animali e offrire loro un rifugio. Quest’associazione è nata proprio per aiutare gli animali che subiscono maltrattamenti nella regione di Roca, dove, soprattutto una decina di anni fa, l’eutanasia, la mancanza di ordinanze e la mentalità delle persone, rendevano particolarmente difficili le condizioni di vita di cani e gatti.
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Avete mai sentito parlare di Melampo? Sicuramente si, ma per chi non lo dovesse conoscere possiamo brevemente dire che è un cane che compare nel romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, scritto nel 1883 da Carlo Collodi pseudonimo di Carlo Lorenzini (1826-1890). La storia ci insegna che i maltrattamenti degli animali da parte dei cani, costretti a rimanere legati alla catena, hanno da sempre avuto una grande diffusione. Speriamo però che le numerose associazioni, come la RANHU, create per aiutare gli animali possano salvare sempre più cani dalla cattiveria dei loro padroni. (Elisabetta Guglielmi)
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