Il suo cane fa il saluto nazista, lui lo riprende e finisce tutto in Rete: un giovane di 30anni, Markus Meechan, viene condannato.
La sua vicenda ha fatto a lungo discutere l’opinione pubblica britannica: un giovane scozzese di 28 anni, Markus Meechan, è stato arrestato al termine di un’indagine della polizia britannica. Il ragazzo aveva pubblicato un video su Youtube, nel quale mostrava di aver insegnato al cane della sua fidanzata il saluto nazista. Nel filmato si vede chiaramente che il carlino, di nome Buddha, rispondeva al comando “stermina gli ebrei” o semplicemente alla parola “ebrei”. Oppure sempre nel video, il cane è stato ripreso mentre guarda un documentario su Hitler. Infine, quando sente le parole Sieg heil (Saluto alla vittoria), alza la zampa destra.
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La sentenza di condanna al proprietario del cane “nazista”
Ora per Markus Meechan è giunta la condanna: il trentenne è stato riconosciuto colpevole di aver pubblicato materiale “gravemente offensivo” e “di natura antisemita e razzista” in violazione della legge sulle comunicazioni, in un reato aggravato da pregiudizi religiosi. La sentenza è stata emessa dalla corte dello sceriffo di Airdrie. Meechan ha affermato di aver realizzato il video come uno scherzo per infastidire la sua partner e sollevato questioni sulla libertà di parola. Parlando fuori dal tribunale, ha detto che la decisione ha creato un pericoloso precedente. Il trentenne è stato così condannato a pagare la somma di circa mille euro.
Dozzine di sostenitori di Meechan, tra cui l’ex leader della English Defence League, Tommy Robinson, erano in aula oggi. Lo sceriffo Derek O’Carroll, che ha condannato Meechan, ha detto che il video è stato grossolanamente offensivo e che la sua ragazza non si è nemmeno iscritta al canale su cui l’ha pubblicato. Inoltre, nel video si vedono anche immagini del processo di Norimberga e di Adolf Hitler. “Dici che il video era inteso solo come uno scherzo per sconvolgere la tua ragazza, il cui cane hai usato, e niente di più”, spiega il giudice.
Ma poi accusa: “Ho scoperto che il video che hai pubblicato, utilizzando una rete di comunicazione pubblica, era grossolanamente offensivo e conteneva minacce materiale antisemita e razzista”. Quindi conclude spiegando che se da un lato il diritto alla libertà di espressione è molto importante, “in tutti i moderni paesi democratici, la legge pone necessariamente dei limiti a tale diritto”.
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GM