Cane rubato al clochard nel centro di Sanremo. La ladra viene inseguita, poi si scopre che era una nota animalista. Purtroppo, non è la prima volta che accade.
Qualche giorno fa, a Sanremo, alcuni bocconi avvelenati sono stati ritrovati lungo la ciclabile dal proprietario del chiosco che affitta le biciclette. Successivamente l’Enpa aveva lanciato l’appello: “Non perdete d’occhio il vostro cane. Già avvisato il servizio Asl. Prestate attenzione anche nei prossimi giorni”. Purtroppo, quella dei bocconi avvelenati è una piaga da estirpare. Ora sempre da Sanremo arriva un’altra vicenda che riguarda gli animali. Protagonisti sono un clochard e il suo cane. L’episodio si è verificato l’altro pomeriggio nella centralissima via Matteotti nei pressi dell’Ariston. Il senzatetto, classe 1965 e di origini siciliane, si sarebbe visto sottrarre un bastardino di piccola taglia. A commettere il furto, che è stato sventato, un’animalista, una donna di Albenga di 57 anni.
Una volta sorpresa, la donna ha spiegato di aver voluto riportare il cane a migliori condizioni di vita. Si tratta di una decisione che è parsa quantomeno avventata: il bastardino appariva in buona salute e indossava anche un cappottino. A quel punto, il clochard ha iniziato a rincorrere la “ladra” e questo gesto è stato equivocato dai passanti. Infatti, hanno pensato a un tentato furto o una tentata aggressione da parte del clochard. Hanno così chiamato a intervenire i militari dell’Arma dei Carabinieri. Quando questi sono giunti sul posto, hanno chiarito i fatti per come si erano effettivamente consumati. Hanno restituito il cagnolino al legittimo proprietario, che forse davvero non ha nulla a parte la piccola bestiola. A quel punto, il clochard ha capito che la donna non aveva cattive intenzioni, per cui ha scelto di non denunciarla.
Cani e clochard, una storia che si ripete. Qualche settimana fa, vi abbiamo raccontato di quanto accaduto a Duarte, in California. Hector vive per strada con la sua adorabile chihuahua, una femminuccia di nome Amy. L’uomo si prende cura della cagnetta e la accudisce amorevolmente. Nonostante questo, diverse sono state le segnalazioni contro di lui. Peraltro, la polizia locale lo ha più volte minacciato di portargli via il cane, perché privo di microchip. L’assurdità della storia risiede nel fatto che Hector ha provato più volte a registrare il cane a nome suo. Ma purtroppo non lo ha potuto fare perché privo di un indirizzo di residenza.
GM
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