Alcune volontarie dell’AIDAA hanno trovato un povero cane torturato attraverso degli aculei di istrice infilzati in più parti del corpo.
Durante il giro serale di ronda per dare da mangiare ai cani e ai gatti randagi della città, una delle volontarie dell’AIDAA di Licata si è trovata davanti ad uno spettacolo davvero riprovevole. Un povero cane nero e marrone torturato e trafitto in più parti del corpo attraverso i lunghi aculei di un’istrice. Non è la prima volta che i volontari dell’associazione hanno fatto un ritrovamento come questo e dalle loro dichiarazioni non vi è alcuna segnalazione di presenza di istrici nella zona.
Un atto di violenza ripetuto e che questa volta ha visto come vittima un esemplare di cane Rottweiler trovato per strada con numerosi aculei di istrice conficcati in diverse parti del corpo. Una volontaria dell’associazione AIDAA – Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – ha pubblicato nel suo profilo Facebook il video denuncia del terribile atto di violenza di cui è stata spettatrice. Il povero animale vagava per le strade dolorante, con ancora addosso i segni delle torture e i numerosi aculei infilzati nella pelle.
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Il corpo martoriato dalle torture e diversi aculei infilzati nella pelle di un cane, questo è quello che si sono trovate davanti delle volontarie dell’AIDAA durante il loro solito giro serale per dare da mangiare ai numerosi animali randagi di Licata, in Sicilia. Dopo essere riuscite ad avvicinare l’animale attraverso l’aiuto di alcuni pezzi di pane e di carne, le donne hanno subito cercato di estrarre gli aculei dell’istrice, infilzati nel corpo come delle lame. L’animale era visibilmente spaventato e dolorante e nonostante ciò che gli era accaduto è sempre rimasto docile e si è lasciato sfilare tutti gli aghi dal corpo. Le volontarie hanno poi provveduto a curarlo attraverso l’uso di antibiotici per provare a fermare eventuali infezioni provenienti dalle ferite.
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“Vergognate, qui non abbiamo istrici” questa è una delle frasi che vengono pronunciate nel video. Ciò che è accaduto al cane non è dunque un attacco da parte di un animale che cercava di difendersi, bensì un vero e proprio atto di violenza ingiustificata.
Secondo altre dichiarazioni delle volontarie che hanno trovato il cane in quelle condizioni non sembra essere il primo ritrovamento del genere e questo sottolinea la presenza di persone che sono solite agire in questo modo disumano e senza alcuna ragione.
Proprio per questo motivo è stato presentato un esposto alla procura di Agrigento che provvederà poi ad indagare e rintracciare i colpevoli del reato. (G. M.)
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