Pluto, il cane ritrovato a terra pelle e ossa: è tornato a “combattere” per la vita

Pluto, il cane ritrovato a terra pelle e ossa: è tornato a “combattere” per la vita

La storia del cane Pluto, uno “scarto” della caccia: trovato stremato a terra pelle e ossa, è stato recuperato in tempo e salvato in più tempi. Il tutto grazie all’intervento degli Angeli Blu di Oipa della sezione di Potenza, i quali hanno fatto un lavoro straordinario.

Cane Pluto Ritrovato Pelle Ossa
Il cane Pluto dopo le cure ricevute (Facebook – OIPA)

Quante volte lo abbiamo detto? Non ci sarebbe nemmeno più bisogno di parlare della caccia. Chi ha un po’ di sale nella zucca (scuserete il gergo e il ritmo frenetico, ma la passione scritta) dovrà pure capire che non si può più continuare a parlare di “attività”. La caccia è una “tradizione” oscena che deve essere superata, non solo per gli animali, che sono i primi a essere colpiti, ma anche per noi esseri umani, se vogliamo davvero puntate a un’emancipazione completa. Altrimenti meglio lasciar stare da subito. Anzi, altrimenti ci ritroveremo a commentare e scrivere storie come quella di Pluto, un cane trovato a terra, senza forza, pelle e ossa. Dopo un anno e mezzo di cure è tornato a vivere e ora spera in un futuro migliore, ma anche in un mondo… migliore. Senza caccia!

Il cane Pluto è tornato in forma: il passato non è un lontano ricordo, ma comincia ad “assentarsi”

Cane Pluto Ritrovato Pelle Ossa
Il cane Pluto al momento del ritrovo (Facebook – OIPA)

Se è vero che il passato non possiamo cancellarlo, è altrettanto vero che possiamo prenderlo a esempio e trasformare la nostra vita in qualcosa di ancora più prezioso. Perché a volte, a non essere prezioso, ma oscuro e buio, è proprio il passato. Ci si può riscattare da esso?

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La prova vivente, ma non solo lui, è la storia di Pluto. Il cane “da caccia” che un anno e mezzo fu trovato a terra, pelle e ossa, senza alcun futuro. Diciamo con chiarezza: il nostro amico a quattro zampe stava per morire. Era questione di giorni, mentre girava in cerca di cibo, scarso o addirittura assente alla sua vista.

Poi si è lasciato andare, di getto, in mezzo a una strada. Pochi istanti dopo sono passati dei volontari Oipa della sezione di Potenza, che lo hanno portato via giusto in tempo. Un anno e mezzo di cure, ora Pluto è tornata a “sorridere”, grazie a tutto lo staff e a tutti coloro che gli hanno permesso il recupero completo.

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Non dobbiamo scordarci, però, che la storia di Pluto tiene aperto ancora un lungo dibattito. Quello sulla caccia. Basta una semplice domanda: se è vero che alcuni cani, da lupi addomesticati, sono divenuti appunto cani, possiamo levarci dalla testa che gli stessi cani “da caccia” possono, col tempo, sviluppare altre abilità? Non ci sono scuse sull’apertura alle “nuove visioni”, ma soltanto dei “Sì”, che portano al cambiamento, e dei “No” che impantano tutto. A noi la scelta!

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