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Il corpo martoriato dalla rogna: pensava fosse un cane, ma si sbagliava di grosso

Scopre il corpo di un animale martoriato dalla rogna: inizialmente pensava si trattasse di un cane ma presto scopre che si sbagliava di grosso.

Il corpo di Cherry (Twitter Gratitude DNA – Amoreaquattrozampe.it)

Il piccolo Cherry stava rischiando di perdere la vita a causa di un acuto attacco di rogna che aveva destabilizzato gravemente il suo organismo rendendo pressoché irriconoscibile allo sguardo altrui. La toccante storia del maialino Cherry, erroneamente scambiato per un cane – all’arrivo di una squadra soccorritori all’interno del rifugio nel quale era stato accolto ormai in condizioni critiche – è stata raccontata, per la prima volta, dalla pagina dedicata al mondo degli animali di “Gratitude DNA”. La disavventura di Cherry è approdata su Twitter, assieme alle immagini che illustrano il suo graduale cambiamento. I volontari, seguendo – passo dopo passo – i progressi del piccolo maialino inizialmente divorato dalla rogna, hanno finito con farlo divenire una delle più amate mascotti del loro rifugio.

Aveva il corpo martoriato dalla rogna e pensava che Cherry fosse un cane: ma presto capisce che si sbagliava, era un maialino

All’arrivo dei soccorritori presso il “Sale Ranch Sanctuary”, il povero maialino Cherry – precedentemente abbandonato dal suo proprietario, si crede in virtù delle sue destabilizzanti condizioni – era avvolto in una coperta che confondeva le sue sembianze. I volontari non avevano mai osservato un animale in quelle condizioni, e scoprire che si trattasse di un maialino e non di un cane avrebbe potuto metterli in difficoltà sul come agire per cercare di salvarlo dal crudele destino al quale era stato poco prima consegnato.

Il trattamento anti-rogna (Twitter Gratitude DNA – Amoreaquattrozampe.it)

Cherry – come dimostrano le sensibili immagini riportate su Twitter – aveva il 99% della pelle compromessa dalla rogna. Pare che il maialino che sia stato ritrovato accidentalmente in strada da colui che ha infine deciso di affidarlo alle cure del santuario. Il che avrebbe ancor di più insospettito l’équipe. Il maiale è infatti considerato dagli esperti, come – ad esempio – il gatto o il pappagallo, tra gli animali più intelligenti al mondo e adatti a uno stile di vita che si adatti alla routine domestica. Ed è molto difficile che si possa incontrate un animale del genere in strada, senza fissa dimora.

Inoltre, differentemente dal cinghiale, il maiale ha una pelliccia considerevolmente meno spessa e ciò potrebbe aver influito sulla più rapida propagazione dell’infezione sulla pelle del piccolo esemplare curato e fortuitamente tratto in salvo. La grave infiammazione della cute del dolce maialino è stata trattata dai volontari, i quali sono rimasti sorpresi dall’incoraggiante risultato rivelatosi soltanto alcuni giorni successivi al suo abbandono.

Il maialino Cherry (Twitter Gratitude DNA – Amoreaquattrozampe.it)

Secondo il parere espresso dai veterinari del santuario in cui il maialino è stato da loro riportato in una condizione ottimale di salute sembra che Cherry si sia trovato in una situazione tanto grave a causa di una protratta situazione di incuria da parte di chi avrebbe dovuto prendersi cura di lui. Ora Cherry – che ha stretto amicizia con molti quattro zampe ospitati nella struttura di recupero – è pronto per essere affidato alle attenzioni di una nuova famiglia per sempre, la quale potrà finalmente occuparsi di lui nel modo più amorevole possibile.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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