Qualche tempo fa, era emersa la vicenda di un cane di nome Jumpy, in grado di fare qualcosa di davvero eccezionale. L’animale sa scrivere il suo nome proprio come fanno gli esseri umani. Ovviamente, è addestrato per farlo, ma non è detto che un cane debba avere queste doti. Ancora più assurdo pensare che possa ad esempio ripetere le lettere dell’alfabeto a memoria. Eppure, un video che sta girando in Rete mostra la reazione davvero stupida del proprietario di un cane. Questi infatti sta cercando di far ripetere A-B-C-D all’animale, che ovviamente non vuole saperne.
Così l’uomo perde la sua pazienza e inizia a schiaffeggiare il cane. Con l’altra mano stringe la zampa del cane intorno a una matita, come sperando che l’animale possa improvvisamente mettersi a scrivere. Quando il cane si sforza di prestare attenzione, l’uomo scatena una serie di schiaffi. Nel frattempo, gli urla contro, indicandogli inutilmente un taccuino. Il video è apparso per la prima volta sui social media in India, con molte persone che condividono la clip trovandola “divertente”. Col passare del tempo, il video è divenuto virale anche in altre parti del mondo, ma la reazione è stata per fortuna spesso molto diversa.
“Voglio sapere chi sia questo ragazzo che sta colpendo il cane, questo è un video orribile”, è uno dei commenti apparsi su Youtube. In tanti hanno messo in campo ogni iniziativa possibile per cercare di risalire all’autore del filmato. Elisa Allen, direttore del PETA UK, ha dichiarato a Metro.co.uk: “Questo uomo è un vigliacco e un bullo che schiaffeggia e traumatizza un cane semplicemente per affermare la propria idea patetica di dominio”.
L’aumento della tecnologia smartphone e dei social media consente a persone con evidenti turbe di poter avere comportamenti del genere, che regalano loro effimeri – per così dire – ‘momenti di gloria’. L’attivista prosegue: “PETA invita le autorità a utilizzare la stessa tecnologia per assicurare che l’attacco deliberato e crudele di quest’uomo lo porti a essere accusato e condannato secondo quello che prevede la legge”. Elisa Allen insiste: “Purtroppo, molte persone pensano che sia divertente condividere immagini e video online con episodi di crudeltà e abusi sugli animali”. Tuttavia – e aggiungiamo per fortuna – “molte persone non sono disposte ad accettare le cose che vedono online e per questo segnalano video del genere a organizzazioni come la RSPCA. A loro va un plauso perché contrastano la crudeltà nei confronti degli animali”.
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GM
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