Alcuni turisti si erano recati con il proprio camper in compagnia del loro amatissimo dalmata in vacanza, ma è accaduto qualcosa di terribile, infatti il cane ha ingerito del veleno 1080 morendo.
La triste vicenda si è svolta nei pressi della città di Coral Bay a circa 15 chilometri dal centro abitato dove due turisti avevano allestito il proprio campo.
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La morte per avvelenamento da 1080
Il bruttissimo incidente è avvento la mattina dopo l’arrivo mente i due erano intenti a finire di allestire gli ultimi particolari per la colazione, e il cane era stato fatto uscire per i propri bisogni.
Dopo qualche minuto il cane era tornato ma aveva iniziato a manifestare comportamenti strani, sembrava infatti non riconoscere i suoi amici umani e barcollava. Pensando immediatamente che il povero dalmata di nome Sunny si stesse sentendo male i turisti l’hanno fatto uscire nuovamente fuori dal camper, ma il cane si è accasciato a terra.
Così i due si sono messi alla guida cercando disperatamente il primo veterinario disponibile che però si trovava a circa 230 chilometri.
Sfortunatamente nonostante la corsa per salvarlo il cane non ce l’ha fatta e i due proprietari disperati non hanno potuto fare altro che vedere il loro dolcissimo Sunny perire.
Cosi dopo qualche tempo ancora scossi dall’accaduto hanno deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione sui social raccontando la loro storia, e per far si che questi incidenti non accadessero più.
Dopo il triste incidente i due si sono infatti documentati e hanno sottoposto il cane all’autopsia dal veterinario di Carnarvon che ha potuto determinare la causa del decesso per avvelenamento da 1080. Sunny non è stato l’unico a morire per avvelenamento ma secondo quando affermato anche nel post sui social, il veterinario ha riferito ai turisti che Sunny era il terzo animale rimasto vittima del 1080 in sei mesi.
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Le trappole di 1080 sono infatti installate dal governo per controllare gli animali selvatici.
Ovviamente se entrambi fossero stati informati delle trappole non avrebbero mai lasciato vagare senza una museruola di protezione il cane, ma non essendone a conoscenza il loro amatissimo Sunny ci ha rimesso la vita.
Così i due devastati dal dolore hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione per far si che in futuro tutti i proprietari di animali domestici vengano messi a conoscenza del pericolo e delle zone dove queste trappole mortali sono istallate.
Se solo fossero stati avvertiti anche con dei semplici cartelli la morte di Sunny si sarebbe potuta evitare.
A quanto pare però Il Servizio Parchi e Fauna afferma che le zone sottoposte al 1080 siano segnalate, questo veleno viene infatti utilizzato per proteggere la specie autoctone. Il veleno è infatti un composto naturale a base di piante di Gastrolobium e gli animali autoctoni sono in grado di tollerare questa tossina.
Un portavoce del Dipartimento di Biodiversità, Conservazione e Attrazioni ha espresso il suo cordoglio per la sorte del povero Sunny ma ha anche affermato che secondo i calcoli le trappole si trovavano a più di 30 chilometri dal sito dove i turisti si erano accampati ma che non è assolutamente possibile prevedere se qualche creatura ne abbia spostate qualcuna.
Secondo quanto affermato dal portavoce in quella zona come in tutti i terreni di conservazione e parchi nazionali non è consentito portare i propri animali domestici.
L.L.