Cane morto in un sacchetto di plastica: orrore vicino Varese

Cane morto in un sacchetto di plastica: orrore vicino Varese

Ritrovato un cane morto in un sacchetto di plastica vicino Varese, una ragazza passeggiava nei boschi quando ha scoperto l’orrore.

cane morto
(Facebook/LNDC)

Nei giorni scorsi, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane aveva denunciato un grave episodio proveniente da Livorno, città dove qualche anno fa venne barbaramente ucciso il cane Snoopy. Nel capoluogo, infatti, tre cani di proprietà sono stati rubati dal giardino di casa per essere seviziati e uccisi. I cani sono stati ritrovati morti in fondo a un pozzo, sarebbero stati prima picchiati e poi avvelenati, poi il responsabile di tutto questo li avrebbe fatti sparire. Ora LNDC denuncia un nuovo grave episodio: a Induno Olona, in provincia di Varese, una ragazza ha fatto una drammatica scoperta.

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Il ritrovamento scioccante di un cane morto vicino Varese

La giovane ha sentito uno strano odore mentre faceva una passeggiata: si è avvicinata alla boscaglia e lì ha notato un sacchetto di plastica da cui venivano fuori i resti putrefatti di un cane, un pastore tedesco. Una scena che la ragazza non avrebbe mai voluto vedere, come spiega Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection – la quale ricorda come qualche giorno prima un pincher era riuscito a salvarsi a Varese dopo essere stato abbandonato nel medesimo modo: “Per quanto riguarda il pastore tedesco che invece purtroppo era già morto, ovviamente stiamo sporgendo denuncia e vedremo anche cosa diranno i risultati dell’esame autoptico richiesto dalle autorità competenti. Sono fiduciosa che le indagini verranno svolte con serietà e attenzione in entrambi i casi per risalire ai responsabili”.

Piera Rosati insiste: “Entrambi questi casi ci dimostrano come purtroppo la crudeltà verso gli animali non conosca latitudine. Da nord a sud questi avvenimenti sono sempre più frequenti e rappresentano un vero e proprio dramma, nonché un campanello di allarme di una società malata e priva di moralità”. Quindi conclude: “È necessario che tutte le persone sensibili si impegnino per educare gli altri al rispetto della vita e non si girino dall’altra parte quando possono fare qualcosa”.

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