Ancora un caso di un cane maltrattato. Stavolta il brutto avvenimento si è verificato negli Stati Uniti, nello stato della Carolina del Sud. E per la precisione nella città di York, dove la polizia locale sta portando avanti una inchiesta approfondita per cercare di scovare i responsabili che hanno fatto del male ad un cucciolo di soli 18 mesi. Il cagnolino ha subito dei tremendi ed ingiustificabili abusi. Il caso è venuto alla luce lo scorso 19 novembre, quando gli agenti avevano ricevuto una chiamata con un indirizzo preciso. Una volta giunti sul posto hanno trovato il povero cucciolo, che era stato notato per primi dai giovani componenti di una coppia, Bayleigh Allen ed il suo fidanzato.
I due si trovavano in macchina quando hanno visto un gruppo di persone intente a prendere parte a quella che sembrava essere una colluttazione. Era quasi buio, e quando il fidanzato di Bayleigh ha acceso i fari quelle persone sono scappate. Avvicinandosi hanno notato lo sfortunato animaletto legato ad un albero. La giovane ha raccontato l’episodio, affermando che faceva freddo ed il cane maltrattato era tutto tremante. Lei aveva provato a farle delle coccole per rassicurarlo, ma il quattrozampe era molto, molto impaurito.
Si è anche scoperto in seguito ad una visita approfondita da parte di un veterinario che al cane maltrattato è stata anche tagliata la lingua. Dalla Carolina del Sud, il povero cucciolo è stato trasferito a Ridgeland, nel Sud della California, dove a badare a lui ci ha pensato l’organizzazione animalista no profit ‘Noah’s Arks Rescue’. L’associazione tiene costantemente informati tutti sulle sorti del povero cucciolo, che è stato ricoverato e resta sotto osservazione 24 ore su 24. La sua alimentazione procede attraverso l’utilizzo di un sondino e deve attraversare diverse procedure che prevedono di sedarlo.
La ragazza che lo ha salvato dice di aver provato disgusto per l’umanità. Le indagini intanto hanno portato la polizia ad identificare il precedente proprietario del cane maltrattato, che è un Pitbull. Ma sembra che al momento della violenza questi non fosse più il responsabile dell’animale. Si ritiene che quest’ultimo fosse implicato in un giro di combattimenti clandestini, a giudicare dalle sue ferite.
A.P.
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