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Cane legato a un palo sotto al sole cocente: non poteva muoversi né ripararsi

Trovano un cane legato sotto al sole cocente: per colpa del cappio il fido abbandonato non poteva muoversi né ripararsi.

Il Segugio legato al sole (Facebook Diana D’Acunzo – Amoreaquattrozampe.it)

Purtroppo quello riguardanti gli abbandoni di animali resta uno dei fenomeni all’ordine del giorno, anche in quest’estate 2023. Gli anni passano, ma le pessime abitudini non cambiano. Ne è ferma testimonianza un altro fido, ritrovato sul ciglio di una strada dopo essere rimasto per diverse ora esposto al sole cocente. Il cane è stato legato a un palo con una corda e lì crudelmente abbandonato. Quando alcuni passanti si sono resi conto dell’insostenibile stato in cui il fido verteva, senza alcun ausilio per ripararsi dalle alte temperature, hanno allertato le autorità locali.

Cane legato a un palo sotto al sole cocente: non poteva muoversi né ripararsi

L’increscioso episodio dell’abbandono del maestoso esemplare di Segugio pasovatz, si è verificato la settimana scorsa ed è stato segnalato anche sui social network di riferimento il 15 luglio. Il Segugio è stato immobilizzato e lasciato senza protezione per le strade di Boscoreale, una località in provincia di Napoli. Il fido giaceva ormai privo di speranze e sconsolato sul marciapiede, fin quando – alcune ore dopo, fortunatamente – un’anima gentile ha deciso di prestargli soccorso alleviando, seppur parzialmente la sua sofferenza.

Il cane abbandonato (Facebook Diana D’Acunzo – Amoreaquattrozampe.it)

Se già trattenere un cane all’interno di un box auto costituisce un reato, essendo considerato a tutti gli effetti – per legge – abbandono di animale, anche quello di legare momentaneamente il proprio quattrozampe in strada può avere le medesime ripercussioni. In un primo momento i passanti avrebbero creduto che si trattasse di una, seppur crudele, situazione temporanea del fido. Ma quando hanno compreso che la sua situazione era definitiva non hanno esitato a intervenire portato via il cane dalla sua prigione all’aperto.

Il Segugio pasovatz mostrava i tipici comportamenti di un cane che ha vissuto sulla propria pelle il trauma dell’abbandono. Per tal ragione sarà compito dei volontari e dei veterinari comprendere come intervenire qualora si presentassero, nei giorni successivi al suo salvataggio, dei segnali di stress post-traumatico. Una condizione che insorge nella maggioranza dei cani per gli esemplari che hanno subito l’improvvisa perdita del proprio umano di riferimento.

Che si tratti della scomparsa della persona cara al fido, o di un abbandono, i quattrozampe subiscono il medesimo dolore di fronte al lutto. Proprio come noi esseri umani. Il Segugio è stato trasportato in un luogo sicuro, come ha informato una residente espostasi con un’ulteriore segnalazione su Facebook per denunciare l’abbandono del cane.

Il Segugio pasovatz (Facebook Diana D’Acunzo – Amoreaquattrozampe.it)

Dopo aver spostato il fido in un posto all’ombra, finalmente al riparo dalle torride temperature, e aver dato lui una ciotola per bere e per mangiare, i cittadini di Boscoreale hanno provato a intessere una rete di contatti sui social network con l’obiettivo di trovare insieme una soluzione, anche se temporanea, al Segugio. La solidarietà dimostrata nei confronti del fido ha lasciato ben sperare che il cagnolino possa evitare di finire in canile dove potrebbe soffrire ancor di più la solitudine.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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