Cane legato all’auto e trascinato per le strade: abitanti sotto shock

Poteva morire in modo atroce, un atto ignobile e crudele: un cane legato all’auto e trascinato sulla provinciale. Intervengono i carabinieri.

Alle volte non si riesce a capire come certe crudeltà possano essere pensate e messe in atto dall’essere umano, eppure la realtà sfortunatamente supera spesso la nostra fantasia. Ci troviamo in Piglia, nel comune di Cassano delle Murge e la vittima di questa storia è un meticcio, un cane legato a un auto e trascinato per le strade provinciali della città. Solo l’intervento dei carabinieri ha fatto sì che non si raccontasse un finale ancor più tragico per questa vicenda, che hanno immediatamente fermato la folle corsa.

Cane legato all’auto e trascinato: nessuno era riuscito a fermarli

Nessuno di quelli che ha assistito alla sconvolgente scena è riuscito a fare qualcosa: tutti gli abitanti sono rimasti inermi di fronte alla brutalità che due esseri umani hanno messo in atto ai danni di un povero meticcio la mattina del 3 gennaio dell’anno appena iniziato. Il cane, di proprietà proprio di colui che ha guidato l’auto, era stato presumibilmente catturato e legato all’auto di uno dei due che, messosi, alla guida, ha iniziato una folle corsa sulla strada provinciale 145 del Comune di Cassano delle Murgie.

A nulla sono valsi i tentativi degli astanti sotto shock nel cercare di fermare quel gesto che avrebbe ben presto condotto l’animale a una morte tragica e dolorosa: legato col guinzaglio al lato dell’auto e trascinato per metri e metri sull’asfalto stradale, senza la possibilità di liberarsi dalla morsa mortale che lo cingeva. Ma per fortuna qualcuno aveva iniziato a segnalare ciò che stava accadendo alle forse dell’ordine, che sono prontamente intervenute.

Cane legato all’auto e trascinato: salvato dai carabinieri

Solo quando i due carabinieri in servizio hanno intimato l’Alt la macchina è stata costretta a fermarsi, poiché a nulla erano valse le suppliche di coloro che hanno assistito impotenti e disperati a quelli che potevano essere gli ultimi istanti di vita di Rambo, il cane costretto da due crudeli individui ad essere legato e trascinato alla loro auto. Chissà cosa deve aver pensato il povero Fido quando è finito nelle mani di quei due potenziali assassini e il dolore che deve aver provato per le ferite riportate.

Neppure quando sono stati fermati e catturati i due sono riusciti a dare una spiegazione sensata al loro gesto, forse perché la crudeltà umana a volta non può essere effettivamente spiegata. La povera vittima di questa folle corsa è stata immediatamente soccorsa e portata in salvo, nelle mani di medici della struttura locale Dog House che si sono presi cura di lui. Attualmente non si trova in pericolo di vita ma la sua convalescenza sarà dura e lunga.

Per quanto riguarda i due malviventi, oltre a subire l’indignazione della gente che ha assistito alla scena, sono stati denunciati dalla Procura della Repubblica di Bari per maltrattamento e lesioni agli animali.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Cane trascinato da un’auto: è vivo. Il padrone minaccia di morte chi ha filmato la scena

Il lieto fine per la sfortunata vittima

In molti si sono chiesti che ne sarà di Rambo, che ha già avuto prova sulla sua stessa pelle della crudeltà della vita e della mente umana: dopo le cure somministrategli e un lungo periodo di convalescenza, nel corso del quale si spera riesca a riprendere completamente la sua mobilità, il cane sarà messo in adozione. Purtroppo ha riportato gravissime ferite alle zampe e su tutto il corpo, quindi per ora è ancora ricoverato. Tuttavia quello che è successo a questo povero cane, lo ha fatto diventare ‘tristemente’ famoso, ma ciò potrebbe essere un bene per una possibile adozione.

Sui social è già partita una campagna di sensibilizzazione nell’intento di trovare una casa per questo sfortunato animale, che da questa brutta esperienza magari potrà ricevere la felicità di una famiglia che lo amerà e che si prenderà cura di lui nel migliore dei modi.