L’incredibile storia del cane Kemo: viene ritrovato e riportato a casa dopo otto, lunghi, anni: il microchip ha giocato un ruolo fondamentale. Le sue amiche umane non hanno mai smesso di credere nel suo ritorno, che finalmente è arrivato.
Quante sorprese ci può riservare la vita? A volte ne arriva anche una sola, ma tale l’attendiamo per anni e anni, senza mai perdere le speranze. Certo, quando si parla di anni, abbinati a sorpresa e speranze, non si può non nominare l’azione. Un continuo operare, anche in diagonale, per far sì che alcune cose accadano davvero. E meglio prima, che poi. Un discorso ben applicabile ai vari smarrimenti che toccano le vite dei nostri amici a quattro zampe. A volte basta un attimo e la fuga è in atto. Non tanto una fuga, ma un vero e proprio evento negativo. Lo stesso che aveva inglobato la vita del nostro amico Kemo. Otto anni fa si era allontanato, accidentalmente, da casa, per non fare più ritorno. La sua famiglia, umana, non ha mai messo di cercarlo, anche se tutto ciò comportava un grande dolore. Fino a qualche giorno fa, quando una chiamata ha fatto esultare di gioie le due donne. E la corsa, per abbracciarlo, è avvenuto in meno di pochi secondi.
Certe gioie, quando e se arrivano, non hanno eguali. E se arrivano… bisogna lasciare tutto per godersele fino all’ultimo secondo. Soprattutto se dopo tanti anni torna a casa un nostro amico a quattro zampe che non faceva più parte delle nostre vite e che ritorna a riempire di amore le famose quattro mura domestiche.
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Così è successo nello Stato Usa dell’Indiana, dove alcuni volontari del Fort Wayne Animal Care & Control hanno ritrovato un cane che girovagava per le strade. Lo hanno portato subito in salvo, capendo (anche perché forti del loro “mestiere) fin da subito che si trattasse di un cane smarrito.
Il tempo di arrivare in sede per poi capire, con i dovuti controlli, che Kemo aveva un microchip incorporato. Dopo pochi secondi avevano dei numeri di telefono in mano. Quelli di Cara Seiler e Kailey Kuntz. Le due donne hanno lasciato i loro rispettivi impegni e sono corse nella struttura ancora incredule.
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Aspettavano un momento del genere da ben otto anni. Un tempo davvero lungo, in cui, però, come dicevamo all’inizio, non hanno mai perso le speranze. Il cane le ha riconosciute all’istante e così si sono potuti ricongiungere. Alla fine della storia è stato lanciato anche un bellissimo appello, da parte di volontari e delle dirette interessate. Quello di inserire, sempre, il microchip all’interno dei nostri amici a quattro zampe. Perché solo con esso si possono portare a casa delle “vittorie” come queste. Che ridanno sorriso, gioia e amore.
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