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Cane salvato dai soccorsi, operazione a buon fine per il pet disperso

Cane in salvo su un’isola remota dell’Oceano Pacifico, la gioia dei soccorritori. Disperso per paura di un leone marino viene salvato dalle ricerche

L’intelligenza del cane (Foto Pixabay)

La paura si sa, può avere brutti effetti non solo sugli umani ma anche sui nostri amici animali, come è accaduto a Flint un incrocio tra un Jack Russell e un Fox Terrier di 5 anni. Il proprietario ha perso le sue tracce quando il cane è rimasto spaventato dalla presenza di un leone marino nelle isole Campbell in Nuova Zelanda. L’animale si trovava su quell’isola remota poiché faceva parte del programma “Operation Endurance” consistente in un’attività di ripulitura dell’isola dai roditori, dove Flint faceva da guardia.

Cane in salvo su un’isola remota, fuggito per un leone marino

Jack Russell in primo piano (Foto Pixabay)

L’operazione era composta da 100 membri tra cui poliziotti e componenti dell’esercito neozelandese, oltre che naturalmente a Flint. Esso aveva il compito di controllare che nessun roditore tornasse a circolare sull’isola, onde ostacolare l’operazione in atto. Il cane indossava la museruola in modo tale da non attaccare gli uccelli e da qualche giorno, l’arnese gli stava creando problemi per mangiare e per bere mettendo a rischio la sua sopravvivenza. Tuttavia, era infastidito dalla presenza di un leone marino che aveva causato la fuga del povero animale.

Cane in salvo su un’isola remota, la storia a lieto fine

Il ritorno alla base (Foto Pixabay)

Una volta scappato, sono stati vani i richiami e i fischi per farlo tornare indietro, Flint era scomparso. Allora si sono prontamente attivati i soccorsi che hanno setacciato l’isola tramite ricerche condotte sia a piedi che con l’ausilio dell’elicottero, le quali inizialmente, non hanno avuto esito positivo. La situazione era resa grave, anche a  causa delle avverse condizioni meteo che hanno indotto il gruppo dell’operazione a tornare indietro senza il cane mentre in Nuova Zelanda sono iniziate le operazioni di soccorso per salvarlo.

Inaspettatamente, la buona notizia è giunta dopo un pò di tempo grazie all’astuzia di Flint che è riuscito a tornare da solo alla base, dopo ben tre ore di strada. Dopo un pò di paura verso l’elicottero si è lasciato avvicinare dai soccorritori.

Gli abbiamo dato cibo e acqua, sta bene e ci prenderemo cura di lui fino a quando non tornerà il proprietario che è sulla nave di ritorno verso casa” ha affermato John McCarroll, capo delle operazioni al Department of Conservation.

Una vicenda che, fortunatamente si è conclusa positivamente, tutto grazie all’intelligenza del caro Flint e alle efficaci operazioni di soccorso che non si sono arrese di fronte agli ostacoli incontrati.

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B.F.

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