Cane gettato nella spazzatura: salvato per miracolo
Era agonizzante e in fin di vita. A mala pena riusciva a emettere dei guaiti dentro la busta di plastica, legata con una corda che era stata gettata all’interno di un cassonetto della spazzatura. Un cittadino si è trovato casualmente a passare in prossimità del luogo dove ha sentito dei flebili lamenti provenire dal cassonetto. L’uomo, residente a Malaga, ha avuto l’accortezza di verificare da dove provenissero quei gemiti, trovando un povero cane, chiuso dentro un sacco di plastica tra rifiuti appartenenti a materiali edili.
L’esemplare era in condizioni critiche. Immediata, la segnalazione al Grupo de Protección de la Naturaleza (Gruprona) della Polizia locale che ha provveduto al recupero del cane e ad avviare le indagini sul caso, per rintracciare l’autore di questo gesto crudele.
“L’animale stava morendo: era quasi completamente dissanguato e pieno di pulci, zecche e vermi che lo mangiavano all’interno e fuori”, ha dichiarato Carmen Manzano, presidente di un’associazione animalista del posto.
L’esemplare è stato portato presso una clinica veterinaria dove i medici hanno stabilizzato le sue condizioni e sono riusciti a salvare la vita del cane, chiamato Ulisse.
Grazie ai social e alla condivisione della sua storia, l’organizzazione che si sta prendendo cura di Ulisse ha già ricevuto numerose richieste di adozione. Non appena le sue condizioni saranno migliorate, Ulisse potrà finalmente ricominciare una nuova vita.
Nell’arco di tutto l’anno si assiste ad ogni tipo di abbandono. Tuttavia, in alcune stagioni, questo fenomeno aumenta, rivelando le modalità più crudeli con le quali alcuni individui si sbarazzano di un cane.
Alla fine della stagione venatoria molti cacciatori si disfanno nel peggiore dei modi dei loro cani da caccia diventati ormai inutili. Le modalità sono numerose e variano anche in base ai paesi. In una località in Sicilia, casualmente un giovane escursionista si era imbattuto in una sorta di fosse comune per cani da caccia dove venivano gettati gli esemplari ancora vivi e lasciati morire di stenti in quel luogo. Furono ritrovate una ventina di carcasse, alcuni esemplari erano ancora vivi e vennero tratti in salvo. I volontari che furono chiamati ad intervenire sul caso, ipotizzarono che quel luogo fosse utilizzato da persone, come anche cacciatori per abbandonare i loro animali, ormai diventati anziani e inutili.
La stagione estiva è forse il periodo più critico per cui all’abbandono dei cani da parte di chi vuole partire senza avere il problema dell’animale si somma quello delle cucciolate indesiderate. Tra giugno e agosto si registrano i casi forse più crudeli.
Molte persone si sbarazzano del proprio cane perché diventato un impegno che richiede troppo sacrifici e si rivela soprattutto un ostacolo per partire in vacanza.
Le cucciolate di cani e gatti vengono abbandonate nei modi peggiori: dentro una scatola di cartone gettata nei cassonetti, nelle buste di plastica lasciate per strade o in aperta campagna oppure c’è chi addirittura non si fa scrupoli nel gettarle in fiumi o torrenti, per uccidere i cuccioli e sbarazzarsene di nascosto.
Questi animali vivono il trauma dell’abbandono ma anche maltrattamenti per i quali è necessario avviare successivamente un percorso di recupero e una riabilitazione che per alcuni potrebbe richiedere anni.
Un fenomeno tristemente diffuso che si verifica ogni anno, nonostante le campagne di sensibilizzazione delle organizzazioni animaliste. Un comportamento che supera qualsiasi buon senso civile tanto più che ormai, oggigiorno, sono numerose le strutture dove poter lasciare un cane o qualsiasi altro tipo di animale. La carenza dell’informazione e la mancata educazione al rispetto degli animali porta a comportamenti crudeli e brutali nei loro riguardi.
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C.D.
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