La sua famiglia non si arrende quando scopre il trauma subito dal piccolo Choco: per la paura il cane dorme in piedi.
La storia di Choco si afferma come un ottimo e toccante spunto per riflettere su quanto un abbandono di un cucciolo di cane possa essere in grado di condizionare la sua intera esistenza. Soltanto un intervento immediato e un percorso specifico per affrontare i segni lasciati da un’esperienza tanto sofferta, possono riuscire ad alleviare i disturbi da stress post-traumatico. É stata questa la missione intrapresa dalla nuova famiglia di Choco che, dopo averlo adottato e aver scoperto – da un giorno all’altro – dei suoi violenti attacchi d’ansia, ha scavato a fondo del suo passato aiutandolo nella sua “rinascita”.
Choco è un Barboncino che ha da poco compiuto il suo primo anno d’ètà. Choco è stato abbandonato da alcuni parenti della sua attuale famiglia quando era appena un cucciolo. Il trauma subito dal Barboncino ha lentamente trasformato il suo timore, probabilmente di rimanere nuovamente senza una protezione, in un disturbo compulsivo. Choco, per lungo tempo, non riusciva più a dormire serenamente. Come se rimanesse perennemente in uno stato di allerta.
Il piccolo Choco ha mostrato sin da subito i primi segni di stress post-traumatico nel cane, strettamente legati al trauma dell’abbandono. Il Barboncino dormiva in piedi, hanno raccontato i suoi nuovi genitori umani, senza capacitarsi inizialmente su come poter alleviare quelle che sembravano delle sue innate preoccupazioni. La sua nuova famiglia, però, dopo aver compreso cosa avesse scatenato tale insana abitudine nel loro cagnolino, ha cercato diverse soluzioni per aiutare Choco nella sua seconda sfida più grande: quella di riuscire a riprendersi completamente – dopo il torto subito – e alleviare, in tal modo, i suoi costanti disturbi d’ansia.
Tendenzialmente un cane appartenente alla razza del Barboncino – come il piccolo Choco – è particolarmente noto per il suo essere stato – sin da tempi più remoti – un cane da caccia in acqua. I cenni storici sulla razza, inoltre, suggeriscono molte delle sue caratteristiche ereditate da questi meravigliosi esemplari nella contemporaneità, contrassegnando al fortuna di coloro che scelgono di accoglierli nelle loro vite come animali da compagnia.
La mamma umana di Choco, espostasi in una video-intervista rilasciata alle telecamere del canale YouTube di “Kritter Klub“, ha raccontato di come – ogni notte, al buio – chiamasse a sé il Barboncino, rassicurandolo e tenendolo tra le sue braccia con l’obiettivo di farlo sentire al sicuro. Non è stato molto semplice, ha spiegato la donna, specialmente dal momento che Choco si mostrava oltremodo restio a voler salire sul letto insieme a lei.
Dopo innumerevoli tentativi e tanti sforzi, e grazie anche all’aiuto della sua sorellina umana, Choco ha sorpreso tutti i membri della sua famiglia: addormentandosi – per la prima volta, sotto i loro sguardi attoniti e colmi di gioia – sul pavimento del loro salotto. La bimba ha accostato una coperta, mentre la mamma umana di Choco commentava la scena con stupore: “è incredibile vederlo dormire sdraiato“. La sua qualità del sonno, con il passare delle settimane, è migliorata visibilmente. E ora Choco è finalmente in grado di recuperare il sonno, fino a quel momento, perduto.
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