Il cane Dolce, di nome e di fatto: dopo tre anni aspetta quel gesto che gli possa donare una casa e una famiglia pronto ad amarlo.
Tanto bisogno d’amore, quanto d’aiuto. Se, almeno per un attimo, lasciassimo perdere le diatribe da social o che, tutti i giorni, accadono nel web, potremmo accorgerci quanto, lì fuori, ci sia bisogno di entrambe le cose. Capita spesso di essere distratti da altro, ma è più che ovvio. Un modo che corre non può, di certo, portare a un pensare chiaro e cristallino.
Un pensiero che, tra le altre cose, potrebbe indurci a riflettere su problematiche molto più importanti di un semplice social network. Piano piano riacquisiamo la capacità di riflessione, o almeno è quello che alcuni si augurano, per tornare a respirare un po’ d’umanità. Così facendo possiamo permetterci di esaminare faccende delicate e di prendercene anche cura.
Tra queste faccende c’è anche l’abbandono o un vita da non poter chiamare con il precedente termine riguardante i nostri amici a quattro zampe. Molto spesso, loro, hanno bisogno d’aiuto, ma si trovano in situazioni così disastrose che non ce ne accorgiamo. Per fortuna esistono delle strutture che possono dare loro un rifugio o un posto dove poter condurre parte dell’esistenza. Ma non basta. Serve un qualcosina di più. Come serve per il cane Dolce, di nome e di fatto. Da tre anni aspetta quel gesto.
Di gesta, che compiano tutti i giorni, ormai nemmeno le contiamo. Siamo sempre in continuo movimento, o almeno, lo eravamo fino a qualche tempo, finché la pandemia da coronavirus non ci ha “costretti” a rimanere chiusi in casa e cambiare le nostre abitudini. Un cambio radicale e che nessuno aspettava prima di qualche mese fa.
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Le abitudini cambiano, il pensiero pure. E non è detto che cambi in peggio. Senza parlare di speranza, parola passiva e molto banale per come la si è conosciuta fino a oggi, potremmo parlare di azione. Di voglia di fare e voglia di sperimentare qualcosa di diverso, come pensare a noi e pensare anche agli altri.
Rapportato tutto in questo contesto, potremmo benissimo salvare una vita, o meglio, regalare a lei o a lui una vita migliore. Parliamo dei nostri amici a quattro zampe, molto spesso dei cani, gli animali che di più degli altri finiscono in canile. Stessa sorte che è capitata al cane Dolce, di nome e di fatto.
Quest’ultimo ha passato i suoi anni in canile. Tre anni fa ci entrò che era un cucciolo, ora è sempre lì. Col tempo ha aspettato il grande gesto: un’adozione da parte di una famiglia, che tarda però ad arrivare. Così ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), attraverso anche un post (in fondo all’articolo) sulla propria pagina Facebook, ha dato voce a questa storia.
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Un cane che va d’accordo con tutti e che può muoversi anche tramite la staffetta che lo porterebbe all’interno di una famiglia disposta ad amarlo. In questo momento si trova in un canile della Puglia e si può contattare il seguente numero per adottarlo: 320.2880020, all’attenzione di Barbara.
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