Il cane di un noto youtuber aggredisce una donna anziana. Dopo un anno la sentenza con la condanna a morte dell’animale che solleva indignazione in rete
La rete si è decisamente unita per sostenere la causa di Tank, uno splendido pastore tedesco condannato a morte. Il cane appartiene ad un noto youtuber britannico Deji Olatunji, di 22 anni. Nel 2018 aveva aggredito una signora anziana all’interno di un cortile residenziale. La madre del giovane aveva lasciato uscire il cane da solo che vedendo la donna anziana vicino l’ingresso dell’abitazione ha difeso la proprietà.
A distanza di un anno, è arrivata la sentenza con la quale il tribunale di Cambridge ha stabilito la soppressione del cane perché ritenuto aggressivo.
Il proprietario del cane dovrà inoltre risarcire la signora Jennifer Selby-Springthorpe per le lesioni subite. A seguito dell’aggressione del cane, la donna ha riportato diverse ferite sulle gambe e profondi lividi. Dopo il ricovero in ospedale, una ferite s’infettò. A distanza di tempo, la donna si è ripresa e ora gode di buone condizioni di salute.
In tribunale, il giovane youtuber che ha quasi 10 milioni di seguaci su YouTube e sua madre, Olayinka, hanno ammesso di aver gestito in maniera irresponsabilmente in quell’occasione il loro cane che si è dimostrato un pericolo.
Il giudice ha sottolineato durante il processo che il padrone ha dimostrato “completa mancanza di rimorso”. Infatti, dopo l’accaduto, il YouTuber ha pubblicato dei video nei quali dopo l’aggressione, insultava la donna.
Video dell’aggressione
I proprietari del cani non solo devono risarcire la donna anziana e pagare due multe ma dovranno farsi carico anche delle spese del canile fino a quando Tank non sarà soppresso.
Inoltre è stato stabilito un ordine restrittivo che proibisce i proprietari del cane di mettersi in contatto personalmente con la vittima e di fare riferimento a lei sui social per quattro anni.
Dopo la sentenza, Deji ha pubblicato un nuovo video, condividendo il suo dolore e chiedendo alla rete di appellarsi alla sentenza del tribunale per salvare la vita del suo cane.
Il video ha ricevuto molto supporto e ha ricevuto più di 17.000 commenti che rimproveravano la crudele decisione di sopprimere il cane.
Un caso diventato virale anche su Twitter dove sono apparsi post con i tag #savetank e #savetankthedog, e una petizione “Save our dog Tank” per evitare la soppressione del cane.
In caso di aggressioni di cani e di soppressione, in Italia deve essere dimostrata la comprovata pericolosità del cane. Prima della condanna a morte, l’animale dovrebbe essere accompagnato in un percorso di riabilitazione e solo in ultima istanza, potrà essere contemplata l’eutanasia.
Nel caso di Tank si vede chiaramente nel filmato che il cane si è fermato dopo l’aggressione e non si è accanito sulla donna. Ciò significa, che si tratta di un cane capace di autogestione e non imprevedibile o irrecuperabile.
C.D.
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