Vittima del consumo di carne di cane, trovato con le zampe amputate, legato ad una corda
Immagini strazianti e difficili da guardare che documentano la sofferenza quotidiana di migliaia di cani che vengono uccisi per il consumo alimentare in molti paesi asiatici.
Maggiore è la sofferenza dell’animale, migliore è la sua carne. Ecco perché i cani devono soffrire prima di morire. Esemplari sottoposti non solo ad uno stress indescrivibile, ma anche alla violenza e alla tortura. Bastonati a morte, gettati vivi nell’olio bollente oppure torturati e lasciati all’esterno di un ristorante, legati con una corda, sanguinanti dalle ferite prima di essere uccisi. E’ il destino crudele al quale sono condannati milioni di cani che ogni anno vengono uccisi brutalmente.
Le associazioni e organizzazioni animaliste internazionali denunciano continuamente questo orrore chiedendo ai governi interessati di abolire il consumo di carne di cane e di gatto.
Video, fotografie e testimonianze shoccanti, disumane di casi che violano non solo le norme igenico sanitarie o il benessere animale. Le torture e la crudeltà è una violazione della vita stessa.
Negli ultimi anni si sono accesi i riflettori su questa usanza non solo asiatica come il consumo di carne di cane in Indonesia, il consumo di carne di cane in Vietnam o in Corea del Sud. In altre parti del mondo, si mangia la carne di cane, come in alcuni paesi africani o sudamericani.
In Cina, si tiene ogni anno, nel mese di giugno il Festival della carne di cane di Yulin. Una sagra che mette in scena l’orrore per una settimana dove commercianti e ristoratori si danno appuntamento per la mattanza dei cani.
Il consumo alimentare della carne di cane è allarmante non solo per le modalità con le quali sono uccisi i cani. Infatti, vi è il fenomeno del commercio illegale di carne di cane, per cui si registrano in Cina, furti di cani di proprietà o di randagi prelevati per le strade. Tra le altre usanze documentate dagli attivisti, quella dei titolari di un ristorante che legano all’esterno, magari nel cortile dell’attività, i cani ancora vivi e feriti per farli soffrire e rendere migliore la loro carne. Lo stesso vale per i privati cittadini. I cani vengono trattati come gli animali da reddito, un po’ come i polli o le galline nelle campagne.
In questo contesto, si registra la storia di un cane, ricordata dalla Ong Fight Dog Meat.
L’esemplare chiamato Braveheart è stato trovato da un gruppo di volontari, legato con una corda, al bordo di una strada in una cittadina nella provincia di Zhejiang. Il povero cane aveva gli arti anteriori amputati e sanguinanti. Si disperava e si lamentava per il dolore. I volontari non hanno avuto il coraggio di lasciarlo morire e lo hanno recuperato e portato presso un ambulatorio veterinario per curare gli arti.
Braveheart è stato operato e ha affrontato una terapia per il recupero motorio fino a tornare a camminare grazie ad una carrello speciale. Braveheart è stato adottato da una giovane donna in Scozia e l’organizzazione ha provveduto a portarlo nella sua nuova casa. A distanza di diversi mesi, la vita di Bravehaeart è cambiata e lui adesso è un cane felice, circondato dall’amore.
Fight Dog Meat ha ricordato che ogni anno, solo in Cina, vengono uccisi 10milioni di cani per il consumo alimentare. Dati che fanno rabbrividire se si pensa alla crudeltà con la quale sono uccisi.
C.D.
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