Petey è un cane sordo e cieco, abbandonato in un rifugio, che è stato adottato da una mamma tenerissima
Cieco e sordo, Petey è un cane che è stato prima abbandonato in un rifugio, poi salvato e adottato da una mamma e una famiglia davvero speciale. Un racconto a lieto fine, una storia che racconta come la diversità non sia sempre fonte di infelicità. Insomma, una vicenda che ha molto da insegnare a tutti.
Sordo e cieco, il cagnolino viene abbandonato nel rifugio
Petey è cieco e sordo, probabilmente fin dalla nascita. A causa di questi suoi problemi di salute, il suo proprietario ha pensato di disfarsene, abbandonando il cane in un rifugio. Nessuno vuole adottare un cane anziano o con problematiche: questo il pensiero dei volontari, che prevedevano di non trovare mai una famiglia per il quattro zampe.
Mai parole furono più sbagliate: la solitudine di Petey stava per terminare grazie a una famiglia straordinaria. Un giorno, un donna di nome Randi stava navigando in internet con suo marito. Ha incrociato l’annuncio di adozione. “Mi sono fermata ad osservare quella foto e in quel preciso istante ho capito che volevo quel cane e volevo renderlo parte della nostra famiglia“, racconta la donna.
Il giorno seguente, la coppia si è recata al rifugio, per incontrare il cane di persona: “Siamo arrivati davanti al suo box ed è accaduto proprio quello che avevamo immaginato. Tra noi è stato amore a prima vista“, ha affermato Randi. In poche ore, lei e suo marito hanno firmato le carte per l’adozione e hanno dato a Petey una nuova casa e un nuovo fratellino, Tucker, l’altro cane di famiglia. Nel video, le commoventi immagini dell’arrivo a casa del trovatello.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene: il cane sordo e cieco ha trovato la felicità grazie a una famiglia che lo ama e che lo tratta come dovrebbe. “Da quando è entrato a far parte delle nostre vite, ha portato solo luce“, ha raccontato la sua mamma adottiva.
Le cui parole fanno anche riflettere sul destino degli animali con problemi di salute abbandonati: “Sapevamo quali fossero le sue condizioni, ancor prima di andare al rifugio. I volontari avevano scritto tutto nel suo post e forse proprio per quello, ci siamo interessati a lui. Perché un animale sordo e cieco dovrebbe dare meno amore di un altro cane? Perché dovrebbe morire in un rifugio?”
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Matteo Simeone