Un cane chiuso in un sacco e gettato in un burrone è riuscito a liberarsi. Risalito dal dirupo, il cagnolino aveva ancora il sacco legato a sé
Gli avevano imposto un destino terribile. Lo avevano condannato a soffrire e, probabilmente, a trascorrere i suoi ultimi giorni da solo.
Ma, seppur aveva dovuto subire un maltrattamento così traumatico e agghiacciante, Spank non ne voleva sapere di mollare.
Il cagnolino ha dato fondo a tutte le sue forze, ha lasciato che il suo istinto di sopravvivenza avesse la meglio sullo sconforto, e si opposto con tutto se stesso per cambiare la sorte che qualcuno altro aveva scelto per lui.
Il cane non si è arreso e, alla fine, è uscito da quel burrone nel quale era stato gettato, chiuso in un sacco di tela. Una “gabbia” che avrebbe dovuto impedire qualsiasi suo movimento, senza dargli possibilità di salvezza.
E, invece, in qualche modo il pelosetto è riuscito a liberarsi. Anche se solo in parte, Spank si è disfatto del sacco che lo imprigionava.
Il cagnolino è poi risalito dal dirupo, ancora legato al sacco di tela. Poi ha iniziato a vagare per strada, probabilmente spaventato, avvilito, solo, ma finalmente libero.
Cane chiuso in un sacco e gettato in un burrone: si libera e risale dal dirupo
In seguito, il quattro zampe si è imbattuto nei suoi angeli custodi: i volontari di Gliamici Dicioccolato. Angeli che lo hanno salvato e che ancora adesso si impegnano per regalargli una nuova vita.
Quando è stato recuperato, il cane era ancora legato al sacco di tela. Sebbene il peggio sembrava essere passato, i giorni seguenti non sono stati semplici per Spank.
Dopo aver subito il crudele abbandono, il pelosetto cercava la sua felicità.
Felicità, che ancora adesso, sembra lontana.
Il cane era stato chiuso in un sacco, era stato gettato in un burrone, aveva rischiato la vita, eppure aveva combattuto con tutto se stesso per essere libero.
Libertà che “in parte” gli è stata tolta, perché il Fido ora è chiuso in un box.
Una sistemazione che Spank non ha accettato di buon grado, una sistemazione che per settimane lo ha fatto disperare, che lo ha fatto sentire di nuovo prigioniero di qualcosa.
Ma non vi erano alternative. Nessuno si è fatto avanti per accoglierlo. Così il cucciolo si è arreso a quella che ormai è la sua routine.
Dal giorno in cui è stato salvato dai volontari sono trascorsi cinque mesi. Un tempo lunghissimo, senza avere mai la speranza di trovare quel luogo chiamato casa.
Il pelosetto si è rassegnato a vivere in un box, a non avere una famiglia, a trascorrere così il resto dei suoi giorni. Forse il Fido ha perso la speranza o, peggio, crede che per lui non possa esistere una vita diversa.
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I volontari continuano ancora a pubblicare appelli, sperando che il miracolo avvenga.
“Noi Spank l’abbiamo recuperato per salvarlo, per dargli una vita degna non per tenerlo chiuso in box. Eppure è proprio questo che sta accadendo.
L’hanno buttato in un burrone chiuso in un sacco e da allora sono 5 mesi che è in un box ad attendere una vita vera.
Tutti abbiamo un po’ perso le speranze, anche noi che ci dimeniamo per proporre la sua adozione. Il suo sguardo passa sempre inosservato.”
Ci auguriamo che presto gli occhi dolci di questo cucciolo possano toccare il cuore di una famiglia. Qualcuno che gli sappia donare tutto l’amore necessario per colmare il grande dolore che il pelosetto ha già provato in soli due anni di vita.