Il cane Bob viene trovato legato a una ringhiera dalla polizia locale: ora si indaga su chi possa essere il padrone. Se così ancora si può chiamare.
La vita non sempre è tutto rosa e fiori. Lo sappiamo, ma spesso ce ne dimentichiamo. Dell’esistenza di qualcosa che ci potrebbe dare fastidio, ma che in realtà esiste. E non sempre questa “cosa” ci riguarda direttamente. A volte possiamo essere direttamente coinvolti anche se non lo siamo in prima persona.
E quando non siamo in prima persona, vedendo il tutto dal di fuori, coloro che possono essere coinvolti, in qualche cosa di “non tutto rosa e fiori”, sono i nostri amici a quattro zampe. Loro, molto spesso, finiscono in alcune situazioni davvero anguste, pericolose e che fanno accapponare la nostra pelle.
Quando narriamo queste situazioni, molto spesso ci riferiamo ai cani, che sono l’animale domestico per “eccellenza” a subire qualche scorrettezza. Tanto amati ma, purtroppo, anche bistrattati o malmenati. Oppure abbandonati in malo modo (come se ci fosse un “bel modo), com’è successo al cane Bob.
Per fortuna, però, le situazioni più anguste, pregne di pericolo e tensione, amare da mandare giù possono essere sbrogliate dall’intervento di qualcuno di competente. Che arriva nel momento giusto, anche se il posto è quello sbagliato, e non di certo per colpa di chi interviene.
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Come ha fatto la polizia locale di Genova, che nelle ultime ore è intervenuta in una palazzo storico del centro del capoluogo ligure per salvare un cane, dalla polizia stessa ribattezzato con il nome di Bob. Quest’ultimo era legato a una ringhiera di una scala condominiale.
A dare l’allarme, per primi, sono stati i condomini di un padrone o una padrona che a tutt’ora rimane sconosciuto/a. Si udivano i guaiti e i lamenti del cane fino a che non si è scoperta l’amara situazione: legato, con un catena, alla ringhiera della scala di un piano del palazzo storico. Una raccapricciante.
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Alleviata, solo in parte, dalla foto scattata a Bob, assieme all’agente di polizia che lo tiene in braccio. Il cane si è subito fiondato tra le braccia del poliziotto, come se volesse comunicare fin da subito il suo malessere. Ora, le autorità competenti, svolgeranno delle accurate indagini per capire chi è il responsabile o la responsabile di un gesto così vile e vigliacco. Bob è stato affidato a un canile di zona, e passati i 60 giorni potrà essere adottato da una famiglia che gli voglia davvero bene.
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