Picchiato ed abbandonato a morire in un fosso, salvato per miracolo grazie ad un intervento incredibile!
Ogni giorno vengono alla luce storie che parlano di maltrattamenti ed abbandoni, storia per la quale difficilmente riusciamo a trovare un senso e che in alcuni casi possono avere un lieto fine, ma in molti portano a conseguenze tragiche. Questa volta il cagnolino sfortunato è arrivato ad un passo dalla morte, ma non arrendendosi ha fatto sì che qualcuno riuscisse ad ascoltare le sue richieste di aiuto provenienti dal fondo di un fossato in cui era stato disumanamente gettato.
Erano ormai 72 ore che il cane era bloccato senza poter fare altro che cercare di farsi sentire, per fortuna, tuttavia, poco prima di perdere le forze alcuni passanti hanno decifrato la richiesta di aiuto riuscendo in un’impresa non facile che ha ridato le speranze al cucciolo.
Storie di umana, anzi, disumana follia, sono quelle che spesso ci arrivano dal web ogni giorno e che riguardano abusi su animali indifesi. L’abbandono di animali è, infatti, una piaga contemporanea, aggravata, come in questo caso, dalle percosse atte a non dare speranza alcuna di sopravvivenza all’animale vittima di abbandono.
Il cucciolo di questa storia non ha però ceduto nonostante tutto ciò che ha dovuto subire, continuando a fidarsi degli umani e chiedere a loro aiuto come poteva. Nonostante le 72 ore passate in fondo ad una cunetta profonda, circondato da piante spinose che non lo rendevano quasi visibile, il cane ha continuato ad avere speranze e questo è stato il fattore determinante nel salvargli la vita.
A trovare l’animale sono state due donne che per caso si trovavano a passeggiare sulla stradina isolata quando hanno udito un rumore fievole provenire dalla cunetta, un lamento che ha generato curiosità perché, a detta delle due donne, sembrava fosse chiarissimo che quel suono fosse una richiesta di aiuto. Così senza esitare le due hanno iniziato a scrutare tra i rovi cercando di capire da dove venisse quel suono fin quando non hanno scorto la sagoma del cucciolo ferito nella trincea.
La situazione è sembrata subito drammatica, il cane ritrovato non era infatti solo abbandonato, ma mostrava su di lui i chiari segni di violenza subita, forse dovuti addirittura ad un lancio dal veicolo in movimento direttamente nella cunetta. La prima diagnosi ha evidenziato una ferita profonda alla schiena ed un corpo invaso dai parassiti, un quadro clinico non semplice che ha richiesto settimane di cure specifiche per dare i primi risultati.
I primi segni di miglioramento sono stati lenti ad arrivare ma costanti, uno scodinzolio fugare o una leccatina veloce per ringraziare le sue soccorritrice ed i medici che si prendevano cura di lui, poi piano piano il cagnolino è riuscito ad alzarsi e ricominciare gradualmente a muoversi. In quella fossa il cucciolo non ha conosciuto solo morte e devastazione, ma anche l’amore.
Le sue soccorritrice hanno infatti deciso di adottarlo tenendolo da qui in poi al sicuro dalla cattiveria umana che aveva conosciuto nella sua breve esistenza. Alla fine le settimane sono diventate mesi prima che l’animale fosse davvero recuperato, ma le 72 ore tra la vita e la morte sono adesso solo un ricordo lontano, la testimonianza della cattiveria che l’uomo, in alcuni casi, è in grado di esprimere e nulla più.
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