Un’adozione è sempre qualcosa che riempie l’animo di gioia: soprattutto se arriva dopo anni di attesa, com’è successo al cane Bibe. Per lui, ora, una famiglia pronta ad accoglierlo e donargli l’amor che merita.
A volte chi di speranza vive, disperato muore. Questo è un detto che mai nessuno (o quasi) ha provato mai ad approfondire, scindendolo nel suo essere più profondo. Potremmo riformulare il tutto così: chi di speranza vive, senza mai passare all’azione, disperato muore. Le parole sono importanti e la speranza pure. Perché, chi dell’agire ne ha fatto un modello di vita, ha tutto il diritto di sperare che le cose vadano per il verso giusto, a differenza di chi poltrisce sul divano di casa.
Stesso discorso è da applicare ai nostri amici a quattro zampe. Ovviamente non ha la stessa forza della ragione che abbiamo noi, ma sanno aspettare il loro momento, soprattutto quando, dall’altra parte, vedono che qualcuno si prende cura di loro. Anche qui, il concetto di speranza è ribaltato: pazientare, osservare, fidarsi di un altro essere vivente e poi gioire assieme. La forza della parole è tutto, soprattutto per i nostri amici che con le parole non possono esprimersi.
Il discorso fatto poc’anzi apre la “pista” la storia di oggi. Quella del cane Bibe, ormai non più un cucciolo. Quest’ultimo ha pazientato per due anni, perché, giorno dopo giorno, non veniva mai lasciato solo. Alla fine la ricompensa è arrivata e il cane ha avuto ciò che da sempre desiderava.
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