Un cane, da tre settimane a questa parte, attendere il suo padrone, morto, sotto le macerie di una miniera: i due erano inseparabili. A parlare è stata anche la vedova del marito, che, tra le lacrime, ha commentato il loro rapporto.
Purtroppo la vita, alcune volte, ci presenta un conto troppo salato. O meglio: quando si parla di conto, è quasi sempre un qualcosa da pagare, che ci torna indietro. Oggi parliamo di altro. Di situazioni ove tutto cambia nel giro di pochi secondi e noi non possiamo fare altro che rimanere a guardare, meravigliati o tristi davanti a ciò che succede dinanzi ai nostri occhi. E oggi non raccontiamo nulla di bello, purtroppo. Ma una storia che, nonostante porti con sé molta tristezza, può insegnare tanto. Quella di un cane che, da tre settimane a questa parte, aspetta il ritorno del suo padrone. Ahinoi morto sotto le macerie di una miniera, dopo un brutale crollo. I due erano legati da un rapporto forte, leale e che durava da molti anni. Il cane lo accompagnava al lavoro tutti i giorni, per poi tornare a casa ad aspettarlo.
Quando la vita non è più “festa” il mondo ci crolla addosso. Essere attaccati alla vita, la nostra e delle persone che ci stanno intorno e ci vogliono bene, è davvero un male? Eppure, quando essa cessa d’esistere i pensieri cominciano a girare in fretta, per noi esseri umani. Differente se si parla dei nostri amici a quattro zampe.
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Com’è successo nel caso del cane Cuchufleto. Quest’ultimo, tutte le mattine, accompagnava il suo padrone, Gonzalo Cruz, al lavoro, in miniera. Le prime volte che facevano il tragitto insieme, voleva entrare addirittura nel tunnel buio del posto di lavoro. Tanta era la voglia di stare accanto a lui.
Col tempo, invece, aveva preso l’abitudine di tornare a casa e attenderlo sull’uscio della porta. Qualche settimana fa, però, un crollo ha travolto diversi operai in miniera, tra cui anche Gonzalo, che non è più uscito da lì sotto. Da quel momento in poi il cane non si è dato pace. Prima è andato a riprenderlo in miniera, ora, invece, lo aspetta, ancora, davanti la porta di casa.
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A parlare è stata la vedova del marito, la signora Sandra Briseno. Quest’ultima, a una emittente locale, ha dichiarato: “Tutte le mattine usciva con lui alle 6.30 della mattina. Erano inseparabili. Cuchefleto, i primi giorni, ha pianto molto, arrivando a gemere come se avesse un dolore allucinante. La morte di mio marito è stato, e continua a essere, un dolore indescrivibile. Spero che almeno il nostro cane possa riprendere a mangiare presto, per ora beve solo un po’ d’acqua. Non fa altro”.
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