Cane aggredisce il padrone che muore dissanguanto
Ha fatto scalpore, la morte di un giovane uomo di 43 anni, Gianluca Romagnoli, padre di famiglia, ucciso dal suo stesso cane. Un esemplare molossoide, simil cane corso, di 3 anni, in piena forma, molto amato da Gianluca. In molti si chiedono come sia stato possibile che il cane di nome Tiago si sia accanito in quel modo su Gianluca.
Secondo la testimonianza della moglie del giovane uomo, Isabella, il cane aveva già dato in passato dei segnali di aggressività nei riguardi del figlio della coppia. Tanto che Tiago era stato portato per ben due volte dall’addestratore.
L’uomo era sceso come ogni sera a portare fuori il cane. Dopo un’ora, non vedendo rientrare il marito, Isabella si è preoccupata, scendendo per strada dove ha trovato il marito a terra ormai privo di vita, in una pozza di sangue. Poco dopo, il cane le è venuto incontro, con il muso insanguinato e nervoso. Avrebbe provato a morderla quando Isabella si è avvicinata a Gianluca. La donna ha avuto la tempera di prendere il cane e legarlo nel cortile, in attesa dei soccorsi.
Una scena agghiacciante alla quale in molti hanno cercato di dare delle risposte per ricostruire le modalità dell’aggressione. Nessun testimone se non una vicina che ha sentito delle grida “Basta! Basta!”. Qualcuno avrebbe visto anche due cani liberi quella stessa sera, ma nessuno ha assistito alla scena.
Tiago potrebbe aver litigato con un altro cane e aver morso il padrone intervenuto per separarli. Su Tiago sarebbero stati trovati segni di lotta e ferite. Oppure, potrebbe essere stato un altro cane ad aggredire Gianluca e Tiago forse lo ha solo voluto difendere. Domande alle quali forse, solo l’autopsia che sarà condotta sul corpo della vittima potrà dare una risposta, confrontando l’impronta del morso letale sul braccio di Gianluca con le impronte della mascella di Tiago.
In ogni caso, il cane che ha morso Gianluca era massiccio e potente, tanto da affondare nel braccio.
Il caso ha sollevato un’ondata di polemiche in rete, tra chi sostiene che non vi è una razza pericolosa o più aggressiva e chi ricorda che alcune razze hanno una morfologia che le può rendere pericolose.
“Nessun cane è aggressivo se non per colpa del padrone”, sottolineano in molti. Commenti con i quali in molti prendono le difese del cane.
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La vicina di casa che ha sentito le urla ha confermato che Gianluca non chiedeva “aiuto” bensì urlava “Basta!”. Una testimonianza che lascia spazio al dubbio: “E se non fosse stato Tiago ad aggredire il padrone?”, “forse Gianluca è rimasto ferito mortalmente per separare i cani?”.
Il cane è stato trasferito presso il Canile Sanitario a Muratella a Roma. Le istituzioni hanno assicurato che Tiago non rischia l’abbattimento. Eppure, in questi casi, è invece possibile il contrario.
Ecco perché diverse associazioni, dopo aver espresso il cordoglio alla famiglia hanno deciso d’intraprendere un percorso legale per difendere il cane.
“Vogliamo innanzitutto esprimere il nostro cordoglio alla famiglia Romagnoli per la tragica morte del signor Gianluca, ma vogliamo allo stesso tempo chiedere che prima di prendere qualsiasi decisione sul futuro del cane sia appurato fino in fondo quanto accaduto, vista anche la presenza dei cani pastori e del gregge di pecore nel prato nelle vicinanze di dove è accaduta la tragedia che ha visto coinvolto il signor Gianluca ed il suo cane, siamo pronti qualora fosse necessario a prenderci cura della rieducazione del cane, in quanto anche da quanto si evince dalle testimonianze pare che l’aggressione sia frutto di una situazione complessa e non certo un atto di follia da parte del cane per questo noi siamo pronti nel rispetto delle decisioni della magistratura e del parere dei veterinari competenti a rieducare questo meraviglioso cane che certo non merita di morire”. Scrive il presidente di AIDAA Lorenzo Croce.
Anche Animalisti Italiani, ricordando la storia di Rocco, abbattuto a Rieti, rende noto di “richiedere l’accertamento delle condizioni del cane per verificarne l’effettivo stato di salute al fine di scongiurare l’immediato provvedimento di eutanasia se non strettamente necessario”.
L’associazione ha anche prodotto un’istanza presso gli enti competenti per garantire i diritti di Tiago e ha coinvolto un team di professionisti al fine di “approfondire i motivi che hanno portato a questo doloroso accadimento e ricevere elementi validi a procedere al fine tutelare Tiago da una morte annunciata scevra da un reale studio del caso che comprovi una pericolosità tale da rendere necessaria la soppressione”.
L’Avvocato di Animalisti Italiani Onlus, Aurora Loprete, ha infatti sottolineato di vigilare affinché “la legge vigente in materia venga applicata sottoponendolo a tutti i controlli utili per capire se il cane è aggressivo o mordace visto che le caratteristiche con cui si è manifestato il fatto sono insolite; avendo appreso, altresì, che lo stesso presenta segni di morsi sul corpo, il che lascerebbe presumere il coinvolgimento di altri cani”.
Una linea confermata anche da Emanuela Bignami Responsabile Nazionale Randagismo, ricordando che “le indagini sono in corso, Tiago merita una possibilità di recupero perché di fatto quando accadono questi episodi, se realmente è stato il cane ad uccidere l’uomo senza l’interferenza di altre dinamiche, c’è sempre una motivazione dietro ogni azione”.
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C.D.
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