Cane abbattuto senza motivi al Canile di Rieti: animalisti chiedono giustizia

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By lotta75

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Soppressione cani nei canili: casi allarmanti

Una situazione ingestibile, denunciata dalle associazioni animaliste che ricordano come molti canili non rispettano le norme igienico sanitarie né tanto meno sono garantite le procedure necessarie per curare gli esemplari approdati in canile.

Un’emergenza continua, per cui è stato recentemente segnalato il Canile la Muratella di Roma con un appello rivolto alla Sindaco Virginia Raggi.

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Sul caso Muratella è stata anche lanciata una petizione riguardo alla gestione dei canili comunali, dal Comitato Animalista e Ambientalista Roma per chiedere il commissariamento immediato di Muratella e Ponte Marconi Ex Cinodromo, la sospensione di qualsiasi nuovo affidamento dei canili a soggetti privati e pertanto quella dell’aggiudicazione del bando indetto nel luglio 2018. (Per firmare la petizione, clicca: Commissariamento immediato di Muratella e P.Marconi)

Soppressione cani in canile

Tuttavia, quello della Muratella non è un caso isolato. Sono numerose le vicende registrate negli anni, di cani morti a distanza di poche ore dal loro ricovero in canile. Una struttura che dovrebbe garantire la vita a questi animali e non la loro morte.

Il canile di Rieti, già al centro di riflettori per diverse morte di cani, è ora sotto processo per il caso di Rocco.

Un cane che era stato condotto nel canile sanitario di Rieti nel luglio 2017 e che al decimo giorno di permanenza è stato abbattuto.

“Una scelta illegittima visto che i cani ospiti di canili e rifugi possono essere soppressi per via eutanasica solo qualora gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità. Rocco era dolcissimo, quando lo andavamo a trovare scodinzolava, nella speranza di poter uscire da quella gabbia, troppo piccola per lui, in cui a malapena riusciva a muoversi”, scrive l’associazione Animalisti italiani in una nota, spiegano che l’associazione aveva presentato istanza di accesso agli atti per comprendere le ragioni che hanno determinato l’abbattimento dello stesso senza ricevere elementi validi.

Dopo aver consultato gli atti, Animalisti Italiani ha deciso di “sporgere querela denuncia affinché si conoscessero le ragioni sottostanti all’uccisione di una creatura che voleva e doveva vivere”.

A distanza quasi due anni, il pm ha richiesto l’archiviazione delle indagini, senza che sia stata effettuata nessuna indagine né che siano stati individuati gli autori del gesto.

Tuttavia, nell’udienza prevista per il 28 febbraio, Animalisti italiani ha fatto opposizione all’istanza di archiviazione, ricordando la legge che disciplina i casi in cui debba avvenire l’abbattimento di un esemplare in canile.

Emanuela Bignami, Responsabile Nazionale delle Sedi Locali di Animalisti Italiani Onlus, ha ribadito la volontà dell’associazione nel proseguire al fine di far emergere tutti gli elementi che hanno caratterizzato la vicenda del povero Rocco, soppresso senza che se ne conoscano le cause.

“La magistratura ha a disposizione tutti gli elementi che permetteranno di identificare chi ha disposto l’abbattimento di Rocco, colpevole solo di non aver potuto difendersi da chi lo ha accusato”, scrive in una nota animalisti italiani.

Il canile di Rieti è stato al centro di un altro caso registrato nel 2018, quello di un cane morto a distanza di poche ore dal suo ingresso in canile, perché non aveva ricevuto le prime cure.

C.D.

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