Suscita indignazione da parte di molti quanto accade al Gal’s Sushi, forse il ristorante più famoso di Toronto dove si preparano piatti con animali vivi. Nel febbraio 2017, un osservatore della PETA entrò nel Marado Sushi, dove osservò mentre un polipo veniva estratto da un serbatoio, gettato su un tagliere, inchiodato e mutilato. Lo ha tagliato sezione per sezione, prima di tagliare a cubetti la testa del polipo. Gli arti venivano serviti mentre ancora si contorcevano, in un piatto chiamato “sannakji”.
A giugno, i testimoni oculari della PETA sono tornati a Toronto, stavolta nel vicino Gal’s Sushi. Qui, hanno visto uno chef fare a pezzi un polpo ancora vivo. Quindi ne hanno servito i tentacoli ai clienti del ristorante. In sostanza, in più ristoranti canadesi avvengono le stesse brutali pratiche. La scienza è chiara: come spiega la dottoressa Jennifer Mather, esperta di cefalopodi, i polpi “possono prevedere una situazione dolorosa, difficile, stressante – possono ricordarselo”.
Non vi è alcun dubbio che provino dolore, infatti “i polpi sono così intelligenti che vengono spesso definiti” primati del mare, ha spiegato ancora l’esperta. Vi sono tante situazioni che lo dimostrano e per questo si chiede di intervenire, mettendo al bando queste pratiche. Ma non solo. Come i polpi, i crostacei come gamberi, aragoste e altri provano dolore. Secondo il principale esperto di dolore ai crostacei, il dott. Robert Elwood, i crostacei “mostrano un’elevata motivazione a sfuggire agli stimoli nocivi”.
Inoltre, “hanno forti risposte di stress fisiologico, mostrano sintomi di ansia dopo trattamenti negativi, e hanno memoria a lungo termine di esperienze negative”. In sostanza, spiega l’esperto, anche i crostacei provano dolore e non vanno sottoposti a quel tipo di torture.
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Il mese scorso, vi avevamo raccontato di quanto accaduto in Thailandia. Qui una donna ed il fratello erano usciti fuori a cena per festeggiare una occasione speciale. Ma dopo essere giunti nel locale si erano accorti della presenza di un animale estremamente spaventato, tenuto legato con una catena nei pressi della cucina. La donna ha deciso di salvare l’animale, un cucciolo di Lori. Ma qualcosa di brutale e sconcertante è stato denunciato dall’Aidaa nei mesi scorsi ed è accaduto a Milano. Infatti, nel cortile dietro a un ristorante verrebbero uccise anatre.
Peraltro, in Italia, qualche mese fa è arrivata una storica sentenza della Cassazione. Questa ha sancito che anche gli astici e aragoste soffrono se conservati in modalità inappropriate e che pertanto si tratta di reato di maltrattamento animali come previsto dall’articolo 727 del codice penale. E’ la conclusione di un iter processuale nel quale un ristoratore di Campi Bisenzio che conservava i crostacei sotto ghiaccio e con le chele legate è stato condannato in via definitiva.
GM
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