Ancora una calamità naturale e a farne le spese sono dei poveri animali: un centinaio tra cani, cavalli, pecore e conigli sono morti all’agriturismo La Falda di Campogalliano, provincia di Modena. Gli animali erano parte di un progetto di fattoria didattica. Infatti, torme di bambini delle scuole modenesi invadevano regolarmente La Falda. I poveri animali sono stati travolti dalle acque del fiume Secchia che ha tracimato.
Tra le vittime del disastro di Campogalliano c’è anche Kharina, un’arzilla puledra di 27 anni con la criniera e sangue arabo nelle vene. Si tratta di un’esemplare che in passato aveva macinato parecchi chilometri su e giù per le ippovie italiane. La notizia è riportata dal portale cavallomagazine.it, che spiega: “Kharina è morta annegata in questa mattina gelida senza un grido, senza un lamento e senza capire il perché, assieme ad altri amici che non parlavano ma erano comunque parte della tua vita”.
Su Facebook, il dolore di chi conosceva bene il lavoro dell’agriturismo: “Un pensiero a Lorena e Mariano, che per i loro animali hanno dato tutto di loro stessi”. Qualcuno chiede: “Ma non si potevano evacuare gli animali?”. Altri insistono sul fatto che ci si prenda poca cura del territorio. “Il fatto assurdo è che si sa e non si faccia nulla per porre rimedio a tutto questo sono anni ormai”, scrive ad esempio Vincenzo.
Le drammatiche notizie che arrivano dal modenese seguono di qualche ora la strage di cavalli, uccisi negli incendi in California. Il bilancio del devastante incendio che ha distrutto il Centro di addestramento di San Luis Rey Downs il 7 dicembre parla di 46 cavalli morti. Lo rendono noto i funzionari del California Horse Racing Board. Il portavoce della CHRB Mike Marten ha detto che dovrebbe trattarsi di un bilancio definitivo. Il condizionale però è d’obbligo. Secondo alcuni testimoni, infatti, un piccolo numero di cavalli ha sfondato una staccionata nell’impianto durante l’incendio e non sono ancora stati trovati.
Di fronte a questo tipo di catastrofi, in generale, l’invito è a seguire una serie di consigli. Alcuni di questi – davvero utili – arrivano da Oscar Grazioli, in un’intervento sul quotidiano ‘Il Giornale’. La catastrofe naturale comporta “spesso radicali cambiamenti dell’habitat che rendono la situazione drammatica al di là del numero di vittime”, dice Grazioli. Quello che possiamo fare ‘da lontano’ è “sostenere, con donazioni, organismi di provata fiducia che si occupano di queste complesse dinamiche biologiche”. Vi sono poi tutta una serie di consigli utili da tenere presenti quando abbiano in casa degli animali. Uno di questi, molto diffuso in zone a rischio, è “quello di dotarsi di un ben visibile adesivo da apporre sull’abitazione, che segnali il numero e la specie degli animali che vivono in casa”.
GM
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