Arriva un’importante campagna dal nome “Salva un randagio”: un progetto che si presenta come tutale degli animali vittime di guerra. Il tutto è partito grazie alla mobilitazione di una ragazza di nome Annie, che opera in Siria.
Esistono zone del mondo, ancora oggi, che sono dimenticate da tutti. Sono quelle zone, aree e città che ancora vivono l’orrore della guerra. Queste zone, ahinoi, sono popolata da esseri viventi, civili che non avrebbero mai voluto assistere a tante atrocità. Una di queste zone è la Siria, che da anni è costretta a vivere sotto il rimbombo delle bombe. Quel frastuono, quel caso, quelle macerie continue. In queste zone, oltra agli essere umani, che già di per sé fanno faticare a sopravvivere, esistono tanti animali che non riescono più a vivere una vita dignitosa. Molti di loro sono malati, denutriti, diventati disabili per via della guerra stessa. Qualcuno, però, con impegno, dedizione e sacrificio ha voluto cambiare le cose, portando avanti un grandissimo progetto.
Anche quando tutto sembra andare per il peggio, quando tutto sembra scapparci dalle mani, quando tutto sembra essere perso, per sempre, c’è sempre qualcuno, lì fuori, che mette a rischio la propria vita, con coraggio e impegno, per decidere di cambiare le sorti in tavolo. L’affrontare la vita per quella che è, senza arrendersi mai.
Così ha fatto Annie. Una ragazza della Siria, che ha deciso, da un periodo a questa parte, di andare per le strade delle città martoriate a sfamare, con ciò che può, quanti più animali randagi possibili. Il governo, in un secondo momento, ha dato delle sovvenzioni per far sì che fosse aperto un rifugio. Ma tutto ciò non basta.
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L’associazione di Annie, chiamata SARA (Sirya Association for Rescuing Animals), è riuscita a entrare sotto l’ala protettiva di Oipa International, che ne segue i constati progressi. Come abbiamo detto prima, un impegno costante, un sacrifico che solo Annie era disposta a portare avanti.
Per questo motivo, nelle ultime ore, si è deciso di aprire la campagna “SAVE A STRAY”, che in italiano altro non significa che “SALVA UN RANDAGIO”. Oipa Italia ha pubblicato il progetto sul proprio sito, per far sì che più persone possano contribuire ad aiutare un nostro amico a quattro zampe in zone di guerra.
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Le condizioni in cui versano questi animali sono davvero pessime. Mancando, poi, strutture adibite alla sterilizzazione vengono dati alla luce randagi su randagi, e la situazione peggiora di giorno in giorno. Ciò che si chiede è un aiuto concreto, per sentirsi parte di un progetto nato in zone che nessuno vorrebbe mai abitare nella propria vita… quelle di guerra!
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