Calimero il gattino nero viveva in condizioni disumane in una casa a Pordenone.
Sono state le guardie zoofile dell’OIPA di Pordenone che hanno salvato un gattino di circa un anno che viveva nel degrado, il micio si trovava in un’abitazione recluso, senza cibo e senza acqua. Il nome del gatto è Calimero, probabilmente per via del suo colore nero, finalmente è stato salvato dalle guardie.
Quando sono arrivati sul posto lo hanno trovato in condizioni disumane, il micio era circondato da carcasse di uccelli in gabbia morti. Una scena degna di un film horror capace di far rabbrividire anche le guardie stesse.
Calimero, il gattino nero salvato dalle guardie: viveva in condizioni disumane
Il gattino Calimero viveva recluso in una casa con finestre e balconi serrati, era denutrito e stava in mezzo al degrado e allo sporco. Per fortuna il gatto era ancora vivo ma aveva a disposizione pochissima acqua sporca, era diventata di colore verde e la sua lettiera era stracolma di feci. Calimero è stato portato in salvo e la proprietaria dell’appartamento è stata immediatamente denunciata dalla procura della Repubblica di Pordenone. Dovrà rispondere delle accuse di maltrattamento di animali, oltre che per la detenzione e per la sofferenza che ha causato al piccolo.
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La storia è stata documentata con delle foto che ritraggono le gabbie degli uccelli morti oltre che il micio denutrito e spaventato. La donna a sua discolpa ha dichiarato che il micio stesse bene e che vivesse con lei dormendo nella sua stanza. La coordinatrice dell’OIPA d’altro canto, ha dichiarato che l’abitazione della signora fosse fatiscente, sporca e piena di escrementi di uccelli, i quali erano morti dentro le gabbie, una situazione di vero e proprio disagio che ricordava un film horror.
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Gli agenti ci tengono a ricordare che è importante denunciare e segnalare questo genere di situazioni alle guardie zoofile, stando tranquilli per la propria privacy. A 10 giorni dalla liberazione Calimero ha già preso qualche chilo e le sue condizioni fisiche sono migliorate, adesso si trova presso un affidatario giudiziale che gli garantisce tutto ciò di cui ha bisogno e che finora non aveva mai avuto cibo, amore e coccole. (Noemi Aloisi)