Letizia Ruggeri, pubblico ministero di Bergamo, ha deciso di chiedere al giudice l’archiviazione nei confronti di Roberto Calderoli riguardo all’accusa di maltrattamento ed uccisione di animale che vide protagonista il senatore della Lega Nord ad agosto 2014, quando uccise un serpente per poi pubblicare una foto a testimonianza di tale azione su Facebook.
Il tutto avvenne nella casa dello stesso Calderoli a Mozzo, in provincia di Bergamo. La motivazione del pm Ruggeri fa riferimento al fatto che il politico agì non spinto da efferatezza e che «non fu gratuitamente crudele nell’uccisione del serpente».
Il rettile ucciso, una innocua biscia, venne esposto in una immagine postata su Facebook e la cosa fruttò a Calderoli una denuncia da parte di numerose associazioni animaliste ed ambientaliste.
Ma per la procura della città lombarda non sussistono le condizioni normalmente previste dalle normative del codice che regolamenta il comportamento con gli animali e quindi anche eventuali casi di maltrattamenti od uccisione. Togliere la vita ad un qualsiasi animale dovrebbe contemplare una pena per «chiunque, per crudeltà o senza necessità, ne cagiona la morte».
Le motivazioni del controverso gesto però lasciano alquanto basiti. Lo stesso Calderoli aveva scritto un commento a corredo della discussa fotografia: “Non sono mai stato superstizioso, ma dopo la “makunba” (scritto proprio così, ndr) che mi ha fatto il papà della Kyenge mi e’ capitato di tutto e di più”.
Le reazioni del popolo del web furono quasi tutte di unanime condanna. Tra l’altro sarebbe emerso che il serpente ucciso fosse un biacco, una specie di biscia rigorosamente protetta e del tutto innocua, tranne nei casi nei quali si sente minacciata, difendendosi a morsi non letali.
Questo rettile non possiede ghiandole velenifere. Calderoli, probabilmente ignorando la cosa, avrebbe utilizzato un badile per schiacciare la testa del malcapitato animale. Successivamente il politico leghista aveva scritto: “Quello che potete vedere è il serpente che ho catturato questa mattina nella cucina di casa mia. A voi sembra normale che un serpente di 2 metri sia nella cucina di una casa di Mozzo?”. Si, visto che è una specie molto diffusa in Nord Italia.
E continua ad essere controverso il rapporto politica-diritti degli animali, stando a quanto successo qualche giorno fa.
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