L’azione di soccorso e l’assistenza degli animali colpiti da calamità naturali spetta da oggi alla Protezione Civile, proprio come avviene per le persone umane. Si conclude così, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo n. 224, una lunga battaglia. A portarla avanti praticamente tutte le principali associazioni animaliste. In prima linea, infatti, Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Leidaa e Oipa. Qualche settimana fa, l’ultimo disastro, con l’esondazione del Secchia.
Un centinaio tra cani, cavalli, pecore e conigli sono morti all’agriturismo La Falda di Campogalliano, provincia di Modena. Anche a causa di queste recenti tragedie, le associazioni animaliste chiedevano di fare presto. Si legge nella loro nota: “Il riferimento legislativo agli animali è necessario per riconoscere, rafforzare e qualificare quanto già avviene negli interventi in caso di terremoti, alluvioni, nevicate eccezionali. Così potremo superare lo spontaneismo, rendendo sistematico il contributo del volontariato specializzato all’attività di salvataggio, di recupero, messa in sicurezza e gestione degli animali familiari che sempre più le stesse popolazioni richiedono”.
Ma per gli animalisti è solo il primo passo. “Da oggi dovremo lavorare a stretto contatto con gli Uffici della protezione Civile e con le Regioni per far si che questa Legge diventi realtà e non rimanga solo sulla carta”, dicono infatti. Poi aggiungono: “Vanno previste delle procedure operative specifiche, condivise coi vari soggetti, per far si che gli interventi siano codificati. Poi dovranno essere formati i vari operatori siano essi volontari o funzionari”.
Quindi rilanciano sugli obiettivi da porre in futuro: “Dovremo individuare, tutti assieme, strumenti efficaci che tengano conto delle competenze e per arrivare a questo risultato le nostre associazioni giocano un ruolo fondamentale, potendo portare un elevato know how e mettendo a disposizione la collaudata esperienza maturata sul campo”. E concludono: “Ogni calamità, dai terremoti alle alluvioni, dalle nevicate agli incendi che isolano intere comunità, ci ha insegnato in questi anni che le azioni devono essere diversificate in base al tipo di territorio e dello scenario atteso e quindi siamo consapevoli che da oggi ci attende una importante mission: quella di dare forma e sostanza ai contenuti della nuova Legge”.
Ma cosa fare di fronte a calamità naturali e incendi? Alcuni consigli utili arrivano da Oscar Grazioli, in un’intervento sul quotidiano ‘Il Giornale’. La catastrofe naturale comporta “spesso radicali cambiamenti dell’habitat che rendono la situazione drammatica al di là del numero di vittime”. Quello che possiamo fare ‘da lontano’ è “sostenere, con donazioni, organismi di provata fiducia che si occupano di queste complesse dinamiche biologiche”. Vi sono poi tutta una serie di consigli utili da tenere presenti quando abbiano in casa degli animali. Uno di questi, molto diffuso in zone a rischio, è “quello di dotarsi di un ben visibile adesivo da apporre sull’abitazione, che segnali il numero e la specie degli animali che vivono in casa”.
GM
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