Le due cagnoline abbandonate prive di zampe anteriori erano state soccorse dall’OIPA nel 2021: sono ancora in cura e hanno bisogno d’aiuto

Questa è la terribile storia di Elisabetta e Margherita, le due cucciole buttate via ed abbandonate in una scatola tra i rifiuti, in una zona molto trafficata di Parma. Le cagnoline erano state soccorse dai volontari dell’OIPA nel 2021. A quanto pare le due erano state abbandonate solo perché nate con una malformazione fisica e quindi prive di entrambe delle zampette anteriori.

Cagnoline abbandonate: l’OIPA le ha affidate ad una famiglia molto speciale

Dal giorno del salvataggio è passato parecchio tempo ed Elisabetta e Margherita sono cresciute e si sono riprese grazie al personale dell’OIPA di Parma. Le cucciole sono state seguite attentamente dai volontari durante un percorso di riabilitazione presso una clinica specializzata di Modena. Oltre a ciò, Elisabetta e Margherita sono state anche dotate, in un primo momento, di un carrellino che le ha aiutate a rafforzare la muscolatura e a muovere i primi passi.

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Ora le due cagnoline sono cresciute e si sono rafforzate, per questo sono state portate presso una clinica veterinaria di Fidenza per valutare la possibilità di sottoporle ad un intervento di impianto di protesi artificiale per entrambe le zampe anteriori. A quanto pare, però, secondo gli specialisti per una delle due l’intervento potrebbe risultare molto complesso per via della struttura fisica ed ossea.

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Negli ultimi tempi, le piccole sono state accolte da una famiglia davvero speciale che le sta tuttora accudendo. I nuovi famigliari delle due sorelline hanno anche fatto conoscere alla coppia gli animali di casa, tra cui una tartaruga. Secondo il personale dell’OIPA, Elisabetta e Margherita si sono ben integrate nella loro nuovissima sistemazione. Per esempio, Margherita, prima di entrare nella cuccia, aspetta sempre Elisabetta la quale ha più difficoltà nel muoversi. Successivamente le due dormono una vicino all’altra e vivono come fossero davvero in simbiosi, facendosi forza l’una con l’altra.