L’on Brambilla si presenta in Parlamento con 9 cuccioli per chiedere inasprimento pene per chi maltratta gli animali.
E’ stata crudelmente uccisa a Marano Marchesato in provincia di Cosenza. La cagnolina chiamata Luce è stata trovata per caso, sepolta da un mucchio di foglie nei pressi di una stradina di campagna. Aveva le zampe legate ed era incinta. Luce prima di morire ha dato alla luce ben undici cuccioli dei quali sono sopravvissuti solo nove.
I cucciolo sono stati affidati ai volontari di Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa) che hanno provveduto a salvarli.
Video del recupero dei cuccioli e di Luce, ormai in coma
Quei cuccioli a loro insaputa sono diventati i testimoni di quello che è il significato della crudeltà sugli animali. Luce così è stata chiamata quella povera cagnolina è stata anche soprannominata “madre coraggio” dalla responsabile della sezione Leidaa Cosenza. Una madre che nonostante la crudeltà è sopravvissuta per i suoi cuccioli. E’ facile sbarazzarsi di una cucciolata indesiderata con un gesto crudele, retaggio di arcaiche tradizioni, anziché prevenire con sterilizzazione o castrazione.
Maria Vittoria Brambilla (FI), presidente del Movimento animalista li ha portati a Montecitorio, supportata dai veterinari per provvedere a far mangiare i cuccioli.
Nell’ambito di una conferenza stampa, la Brambilla ha voluto portare sotto i riflettori il caso di Luce, la cagnetta incinta vittima di una “persona malata e socialmente pericolosa”. Un caso di crudeltà verso gli animali per la Brambilla ha ribadito la “necessità di calendarizzare e portare rapidamente in Aula”, la sua proposta di legge per “inasprire le pene contro chi infierisce contro gli animali”.
“Chiedo all’Italia intera di indignarsi e di schierarsi al mio fianco nella battaglia per cambiare le cose, qui in Parlamento”, ha dichiarato l’ex ministra.
Durante la conferenza, Brambilla ha annunciato che la Leidaa chiederà di costituirsi parte civile. La presidente del Movimento animalista ha ricordato di non essere “più disposta a sopportare altri anni senza che sia portata in aula la sua proposta di legge. Una proposta con la quale “aumenta fino a cinque e sei anni le pene per il maltrattamento e l’uccisione di animali”.
Parole forti della Brambilla la quale ha ricordato in un post l’orrore subito e la sofferenza inflitta ad una povera bestiola da chi voleva disfarsi di una cagnolina incinta: “Non si sa per quanto tempo Luce (così l’hanno chiamata) sia rimasta lì: abbastanza, questo è certo, perché sofferenza e terrore abbiano lentamente provocato il cedimento degli organi interni e alla fine il coma. Doveva morire, con i suoi piccoli non ancora nati. Invece, ancora una volta, la voglia di vivere ha avuto la meglio”.
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C.D.
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