Cagnolina torturata a bruciata viva: il rimbalzo delle responsabilità senza la condanna

Cagnolina torturata a bruciata viva: il rimbalzo delle responsabilità senza la condanna

Una cagnolina randagia, torturata e bruciata viva, poi lasciata agonizzante lungo una strada in provincia di Napoli scatena una vera e propria caccia alle streghe che finisce col prendere di mira l’amministrazione comunale di Boscoreale.

La notizia è rimbalzata sui social dopo la diffusione di un post di denuncia pubblicato da un utente di Castellammare di Stabbia, provocando un’ondata d’indignazione da parte di centinaia di persone che hanno preso d’assalto e criticato aspramente il Comune di Boscoreale per non aver agito né tanto meno condannato l’accaduto.

Una situazione imbarazzante per le autorità, tanto che è lo stesso sindaco del piccolo comune campano ad intervenire con una nota pubblicata sulla pagina ufficiale del Comune, con il quale smentisce che il cane era stato ucciso e rinvenuto sul territorio di competenza.

Ad alimentare le polemiche, i quotidiani locali. Infatti, come riporta stabiachannel, l’errore sarebbe partito dal quotidiano online Il Fatto Vesuviano che ha sbagliato citando che la cagnolina era stata ritrovata a Boscoreale, anziché a Castellammare di Stabia.

“La notizia, purtroppo divenuta virale, è priva di ogni fondamento. Su questo territorio comunale non è avvenuto nulla di tutto ciò, ed è ignobile la strumentalizzazione che si sta montando a danno sia dell’amministrazione comunale, sia, ancora più grave, dell’intera comunità di Boscoreale, ingiustamente accusata di essere carnefice di animali. Per difendere il buon nome di questa comunità e di chi l’amministra, abbiamo ricostruito la vicenda per fare piena luce e chiarezza”, ha commentato il sindaco Giuseppe Balzano.

Secondo le indiscrezioni, un’animalista di Castellammare di Stabia avrebbe visto una cagnolina randagi con evidenti segni di torture e bruciature, sulla via Panoramica di Castellammare. L’utente ha poi lanciato un appello non solo per denunciare il fatto ma anche per chiedere aiuto nella ricerca dell’esemplare, svanito poi nel nulla. Al di là della polemica, sarebbero ancora in corso i pattugliamenti dei volontari per ritrovarla.

Le amministrazioni che non prendono mai posizione

Un fatto rivoltante che non solo ha alimentato la rabbia di molti animalisti ma che purtroppo come spesso accade è stato subito strumentalizzato dalla politica: “Ciò che spiace è anche il becero sciacallaggio politico del consigliere regionale Luigi Cirillo che, senza prima documentarsi sulla veridicità della notizia e sul territorio interessato, sebbene citando la fonte rivelatasi inattendibile, non ha perso occasione, con un post su Facebook, di rilanciare la notizia contribuendo a gettare ulteriore fango sulla nostra città”, ha infatti aggiunto il Sindaco di Boscoreale, precisano che “l’amministrazione comunale, da sempre attenta a preservare gli animali e i loro diritti sacrosanti, e la comunità di Boscoreale – ha concluso il Sindaco -, sono del tutto estranei a questa triste vicenda che ha avuto luogo altrove”.

Quello che preme adesso è sapere se i volontari riusciranno ad individuare la cagnolina per salarla. Un fatto che porta in ogni caso a porre delle domande, così come esplicitamente commentato tra i post di alcuni utenti: “E neppure una riga per una povera cagnolina”, commenta un’utente.

Se da una parte è giusto che il Comune si sia difeso, ritenendosi “estraneo ai fatti”, sarebbe stato più elegante spendere due parole in più riguardo al tema della crudeltà sugli animali. Non si tratta solo di una “triste vicenda” o di “diritti degli animali” o di “difendere l’immagine della comunità”, quanto in realtà di un problema di educare al rispetto per gli animali e di sensibilizzazione di cui sono responsabili le istituzioni che dovrebbero metter in moto determinate strategie per combattere la violenza.

C.D.

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