Marito e moglie decidono di adottarla insieme, ma lui ci ripensa dopo averla già accolta: la tristezza della cagnolina Dea è ingiusta.
La bianca pelosetta di nome Dea ha solo tre mesi di vita ed era appena stata reputata molto fortunata dai responsabili di un rifugio per animali in Abruzzo – gestito dall’associazione “A.M.A.” (MANO NELLA ZAMPA) – in virtù delle lunghe ma alquanto promettenti dinamiche innescatesi durante le pratiche burocratiche di pre-affido relative alla cagnolina. E, ancor di più, ad adozione conclusa. Purtroppo, però, Dea – a poche ore dall’ufficiale approdo nel suo nuovo ambiente – ha dovuto confrontarsi con una brutta sorpresa.
“Mio marito ci ha ripensato“, ha spiegato la donna al telefono rivolgendosi ai responsabili del rifugio in abruzzese. Poco dopo aver scelto di accogliere in casa la cagnolina, il roseo futuro della pelosetta circondato d’amore è svanito in un batter d’occhio e così anche il lavoro che ne ha consentito la validità. “non possiamo più adottare la piccola Dea“, ha pertanto ribadito la donna, mentre dall’altra parte della cornetta non ci si aspettava di essere delusi a tal punto. Un appello di sensibilizzazione è stato lanciato, a tal proposito, dalla responsabile dell’associazione che ha raccontato come si sono svolti i fatti.
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La cucciola dallo sguardo triste è fortunatamente molto amata dalle volontarie poiché caratterizzata da un dolce velo di timidezza. Eppure il lavoro finora intrapreso per il suo benessere dall’associazione si sarebbe rivelato inaspettatamente vano, in seguito al rifiuto di rispettare l’impegno sottoscritto da quella che sarebbe dovuta essere la nuova famiglia di Dea. La cagnolina è ancora una volta senza una casa.
Come molti altre pelosette, vittime di una scelta superficiale dei loro neo-proprietari, o di un ripensamento a poche ore dalla decisione di accoglierli in una casa per sempre, Dea resterà ancora in attesa di una futura adozione, che, si spera, almeno stavolta possa rivelarsi in grado di non deludere le sue aspettative.
Le motivazioni legate agli abbandoni, talvolta, sono le più futuli: come nel caso di una cucciola, di nome Frappuccino, rimasta senza padrone appena adottata per aver rubato il cibo a un altro cane.
“In questo caso ci ha fatto veramente male“, ha spiegato infine la portavoce di A.M.A. tornando al caso della piccola Dea come monito per impedire che tali situazioni si verifichino ancora: “la signora, fino a poche ore prima era entusiasta della scelta fatta“.
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