L’ex fidanzata di una star di Farmer Wants A Wife è finita in rete dopo aver condiviso una inquietante foto di se stessa che si infila in gola un piccolo canguro decapitato. Natalie Cepeniuk, cacciatrice di cinghiali di Sydney, ha postato sui social media una sua fotografia con una maglietta macchiata di sangue mentre tiene il canguro morto in bocca. Nonostante la foto sia stata condivisa alla fine di novembre, solo ora un attivista ha attirato l’attenzione sull’immagine di confronto. Quindi ha spinto la RSPCA NSW a indagare sulla fotografia.
Natalie Cepeniuk, ex fidanzata della star delle serie tv Lachlan McAleer, ha usato la sua pagina Facebook per difendersi. Ha sostenuto di averlo fatto per provocare haters ed estremisti ecologisti. Il piccolo canguro era rimasto orfano di madre, in ogni caso la donna ha affermato di non aver sparato alla femmina di canguro. Poi ha aggiunto che che ama gli animali ma è anche una “realista”. Sarebbe stato crudele, ha sostenuto, tenere in vita chi era ormai praticamente condannato alla morte.
“Avrei potuto continuare a guidare e lasciare il cucciolo a morire o essere mangiato vivo da formiche”, ha sottolineato Natalie Cepeniuk, le cui affermazioni indignano la Rete. Dopo le sue giustificazioni, in centinaia si sono rivolti ai social media per condividere la loro indignazione verso la foto della cacciatrice di cinghiali. Sono in tanti a definirla “malata” e “fuori di testa”, oltre che “disgustosa”.
Peraltro, sul suo profilo social e più in generale in Rete, Natalie Cepeniuk è solita postare foto delle sue battute di caccia. Sono davvero tanti i selfie che la ritraggono sporca di sangue vicino a dei cinghiali che ha appena ucciso. In seguito al contraccolpo per la fotografia, il Dipartimento dell’Ambiente e dell’Energia del governo australiano per i canguri e i marsupiali feriti è intervenuto. Ha voluto in sostanza mettere in evidenza che le mamme di canguro vanno tutelate e anche i loro cangurini.
Secondo il codice, il marsupiale giovane figlio di una femmina adulta “deve essere ucciso immediatamente” dopo la morte della madre. Infatti, tenerli in vita provocherebbe in loro inutili sofferenze. Per tale ragione, l’invito è a uccidere i piccoli marsupiali decapitandoli con una lama tagliente o assestando loro un colpo in testa. Si tratta – dicono le autorità – di “mezzi efficaci per causare la morte improvvisa e indolore”.
Ma al di là della legge, tante sono le recenti vicende che riguardano piccoli marsupiali tratti in salvo. Di recente, l’Australia Zoo Wildlife Warriors, un santuario nel Queensland, ha avuto in cura uno dei suoi pazienti più piccoli di sempre. Si tratta di una vicenda di qualche tempo fa. L’animaletto è un minuscolo Acrobata pigmeo, un marsupiale dell’ordine dei Diprotodonti e della famiglia Acrobatidae.
Vi abbiamo anche raccontato del petauro dello zucchero che una ragazza ha trovato qualche tempo fa, peraltro non sapendo cosa fosse. Ne abbiamo parlato circa un mese fa. La ragazza non aveva idea di che razza di animale avesse tra le mani. Di recente, anche un piccolo wombat è stato salvato dall’amore di un veterinario. Tutte vicende che dimostrato come la speranza, per i piccoli marsupiali, non è mai vana.
GM
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