Preapertura caccia in quasi tutte le regioni mette a rischio specie minacciate
E’ scontro aperto tra le associazioni animaliste e le istituzioni sul fronte della preapertura della caccia della stagione venatoria 2019/20.
“L’importante è sparare. All’insegna di una violenza contro la natura sempre più inaccettabile e con le pesantissime responsabilità degli amministratori regionali che continuano a regalare ai cacciatori l’anticipazione della stagione venatoria, si riapre domenica 1 settembre la caccia. In anticipo, perché dovrebbe cominciare la terza domenica di settembre”, denuncia l’Enpa-Ente nazionale protezione animali.
Enpa ha poi sottolineato che quasi tutte le regioni hanno dato il via libera alla preapertura.
Una posizione che preoccupa le associazioni in quanto non solo sono a rischio specie migratorie e protette. A questo fenomeno si aggiunge”si sparerà a specie di avifauna le cui popolazioni sono fortemente in declino. Si spara mentre i piccoli di alcune specie sono ancora immaturi o dipendenti dai genitori. Si spara nonostante la biodiversità sia sempre più provata dai cambiamenti climatici e la crisi ambientale sempre più forte. Si consente tutto ciò, volendo ignorare i morti e i feriti che questa crudele attività ogni anno causa, in barba al turismo naturalistico e alla sicurezza delle persone”.
Cambiamenti climatici, svezzamento e specie migratorie. La fauna è seriamente minacciata dall’attività venatoria. Le Regioni, prosegue Enpa violano anche le decisioni del Tar, del Consiglio di Stato, contro le direttive Ue e contro le istituzioni.
“La commissione Europea aveva chiesto all’Italia, a luglio, di escludere dalla caccia la pavoncella e il moriglione, per il loro pessimo stato di conservazione, ma finora solo la Sicilia e il Molise hanno risposto alla lettera inviata dal ministro dell’Ambiente”, specifica Enpa, denunciando che tra le Regioni che hanno concesso la preapertura dell’attività venatoria vi sono “il Piemonte, il Veneto, il Molise e la Puglia, l’Emilia-Romagna, la Basilicata e la Campania”.
Quello che lamenta l’organizzazione animalista è “l’arroganza della politica filo-venatoria e del continuo mancato rispetto delle leggi e del parere scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) porta da anni le Regioni a subire sonore sconfitte. Ancora una volta, dunque, si apre anticipatamente una stagione venatoria fuorilegge, che ucciderà quel patrimonio indisponibile dello Stato e della comunità internazionale costituito dalla fauna selvatica. E’ urgente riportare il nostro Paese nella legalità”.
Anche la Lav ha criticato la posizione delle regioni riguardo alla “preapertura della caccia, con un anticipo sul calendario”.
“L’apertura anticipata della stagione di caccia purtroppo prevista per legge alla terza domenica di settembre di ogni anno, sarà massiccia e coinvolgerà quasi tutte le Regioni e Province autonome, a esclusione della Liguria. Mentre il tema della tutela della natura è al centro dell’agenda nazionale e internazionale sotto la spinta di gravi emergenze ambientali e di movimenti come Friday for Future, in Italia invece di preservare l’ambiente dalle stragi di caccia, nulla sembra cambiare e si tornerà a sparare già da domenica prossima, in sostanziale assenza di controlli, oppure con controlli incredibilmente affidati agli stessi cacciatori. È facile immaginare che in queste condizioni si tratterà di una vera e propria mattanza”.
Sul tema è intervenuta anche la Lipu definendo l’anticipo della stagione come un fatto grave.
“E’ gravissimo sparare alle tortore selvatiche. La maggior parte delle regioni italiane ha autorizzato la preapertura della caccia alla tortora selvatica, nonostante sia una specie globalmente minacciata e ignorando le richieste internazionali di moratoria. Stiamo già lavorando a una nuova denuncia all’Unione europea perché sia aperta una procedura di infrazione sulla mancata tutela delle specie”.
Ben 14 regioni su 16 hanno dato il via libera alla caccia alla tortora selvatica. “Un fatto estremamente pesante se si considera che la tortora selvatica è una Spec 1 (Specie globalmente minacciata), è considerata ‘Vulnerabile’ nella Lista rossa europea ed ha un stato di conservazione cattivo”. Ricorda Lipu.
C.D.
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