Caccia alla volpe in tana: una pratica orribile perpetrata in Italia

Caccia alla volpe in tana: una pratica orribile perpetrata in Italia

caccia volpe
Caccia alla volpe in tana

La caccia alla volpe in tana una pratica ancora in vigore in Italia

Per molte persone si tratta di una tradizione antica e barbara che non ha più ragione di esistere nel terzo millennio. Eppure, per chi vive nelle campagne è una pratica nota e diffusa nelle cerchie dei cacciatori.

In un comunicato, la Lac, lega anticaccia ha pertanto voluto ricordare che ancora oggi è permessa la caccia alla volpe in tana nonostante vi siano delle leggi che vietano il maltrattamento di animali.

“Cani appositamente addestrati entrano nella tana di una volpe e, incitati ed istigati dal cacciatore, ingaggiano un combattimento mortale con chiunque la occupi”, scrive la Lac.
L’elemento più terrificante, evidenziato dalla Lac, è che “l’uccisione della volpe, nella maggior parte dei casi, non avviene solo successivamente all’uscita dalla tana, con un colpo di fucile sparato dal cacciatore, ma in un modo ingiustamente crudele: con un combattimento fra animali”.

Una caccia immorale che non lascia nessuna possibilità di fuga all’animale, né tanto meno la possibilità di difendere i propri cuccioli. Una pratica ingiusta e sleale che solo l’uomo, con la propria arroganza può compiere.

Stop caccia volpe in tana

E’ stata pertanto lanciata una petizione, promossa da LAC e Rifugio Miletta, per chiedere lo stop a questa forma di uccisione legalizzata.

“Firmate la petizione per dare voce alla Fauna Selvatica che è patrimonio di tutti. Con questa petizione l’opinione pubblica ha un ruolo importante per chiedere ai politici ciò che in Italia ancora manca: il dovuto rispetto e una vera difesa in suo favore”. Dichiara Graziella Zavalloni, presidente LAC.

Mentre Alessandra Motta, fondatrice del Rifugio Miletta, ha voluto ribadire come “in materia di gestione della fauna selvatica, assistiamo all’arroganza della politica, che in barba alla scelta di soluzioni eticamente sostenibili, mette in pratica vergognose concessioni al mondo venatorio – purtroppo ancora un facile serbatoio di voti – deliberando atrocità inaccettabili per persone con un minimo senso morale, come la caccia alla volpe in tana”.

Gli animali selvatici, aggiunge la Motta non sono a disposizione dello Stato e per questo è dovere del cittadino proteggerli e tutelarli.

Per maggiori informazioni e firmare la petizione, clicca: Stop caccia alla tana

C.D.

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