Nel Regno Unito, come purtroppo risaputo, quella della caccia alla volpe viene considerata un’arte “nobile”. Ma la battaglia sul tema resta apertissima. In rete esistono diversi gruppi all’insegna del “sabotaggio”. Ovvero, gruppi di persone che promuovano delle piccole dimostrazioni per contestare un’usanza crudele e tentare di vietarla. Non è raro, peraltro, che in Rete finiscano dei video che denunciano comportamenti gravissimi. Nei giorni scorsi, ne è emerso uno nuovo: un’altra volpe costretta a correre per salvare la sua vita dalla caccia nel Warwickshire, una contea dell’Inghilterra nella regione delle Midlands Occidentali.
Sabato scorso, la Warwickshire Hunt ha aperto la caccia a Meon Hill e Admington. Ogni volta che ci troviamo davanti alla Warwickshire Hunt ci accorgiamo di volpi inseguite. Gli attivisti che denunciano su Facebook quanto accaduto scrivono: “Sabato non è stato diverso, non appena siamo arrivati abbiamo visto una volpe correre con i segugi molto vicino dietro di loro”. Il video mostra la volpe mentre fugge, in ogni caso non è chiaro se ce l’abbia fatta oppure no.
Successivamente, i cacciatori trascorsero l’ultima parte della giornata a caccia di un’altra volpe nella zona di Admington. Il National Trust ha recentemente concesso alla Warwickshire Hunt una licenza per usare i propri terreni, nonostante le volpi che vengono filmate mentre sono inseguite su base quasi settimanale. Ci sono peraltro precedenti davvero pericolosi e gli spazi per cacciare sono molti. Ciò nonostante, il National Trust continua ad affermare il contrario e quindi nuove concessioni vengono fatte ai cacciatori.
Caccia alla volpe: cosa c’è di illegale?
Gli attivisti denunciano ancora: “Non siamo sicuri di come il National Trust spieghi la loro presenza al Warwickshire. Di solito si trovano illegalmente alla guida di quad senza nessuna targa”. Viene quindi chiesto il motivo per il quale chi fa parte del Warwickshire Hunt non vuole farsi fotografare: “Cosa stanno commettendo di illegale?”. Per tali ragioni, viene proposta una petizione popolare, che faccia chiarezza.
Inoltre, vengono domandate a Patrick Begg, che sovrintende alla politica di caccia del National Trust, alcune questioni. Si domanda infatti perché l’assalto alle volpi o lo sconfinamento in terreni privati per portare avanti la caccia illegalmente non siano ragioni sufficienti per arrivare a rifiutare una domanda di licenza.
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GM