Il suo cane è stato il primo ad accorgersi del suo tumore al seno, grazie al suo fiuto Brody è stato in grado di rilevarle la malattia.
È una storia molto commovente quella raccontata in prima persona dalla quarantacinquenne Lucy Giles alle telecamere del “South West News Service”. La nota agenzia stampa britannica ha dimostrato di aver preso subito a cuore l’incontro tra un docile gigante di Terranova dal pelo nero – l’insostituibile Brody – e la sua padroncina. Una donna amante degli animali che ha deliberatamente scelto di voler condividere pubblicamente la sua toccante esperienza con la malattia, nella quale Brody avrebbe avuto un ruolo di grande significato.
Brody è il primo a rilevarle il cancro: il cane può fiutare il tumore al seno – VIDEO
Brody, già appartenente per natura alla nobile razza degli esemplari dediti al salvataggio, è stato accolto nella famiglia di Lucy nel luglio dello scorso anno. Quando la sua precedente famiglia di umani non si sarebbe più dimostrata in grado di prendersi cura di lui.
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Ad attirare in primis l’attenzione della donna, da poco abituatasi alla compagnia anche di altri animali in casa – in particolare di due cani, Leo e Murphy – fu l’insistente abitudine, sviluppata da Brody nel corso delle prime settimane dal suo arrivo nella sua casa per sempre. Brody tendeva ad adagiarsi la maggior parte del tempo contro la parte destra del corpo di Lucy, specialmente nei momenti dediti al relax quotidiano.
Dopo aver creduto inizialmente che si trattasse soltanto di una coincidenza, o di un semplice bisogno di attenzioni da parte del nuovo arrivato, Lucy si è accorta di un’anomalia. Mentre si trovava sotto la doccia, tastando il seno, si è accorta della presenza di un nodulo sotto l’ascella destra. In seguito ad alcuni mirati controlli presso una struttura ospedaliera a Oxford, Lucy ha infine scoperto di avere un tumore al seno e che dunque le precedenti accortezze di Brody non erano mai state fini a loro stesse.
“La notizia mi ha colpito duramente“, ha ammesso la donna nell’intervista dalla stampa britannica, spiegando di essersi confrontata soltanto un anno prima con la scomparsa della nonna – deceduta per colpa di un cancro intestinale. Nonostante le sofferenze legate agli effetti collaterali dei cicli di chemioterapia, Lucy ha ammesso che l’aiuto della sua famiglia e specialmente dello suo Brody si sarebbe rivelato indispensabile per affrontare un periodo difficile. “Forse è venuto nella nostra vita per un motivo“, ha infine sottolineato Lucy riferendosi al contributo immateriale del Terranova che ha permesso alla donna di intervenire per contrastare l’evoluzione della malattia.
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Oltre a queste esperienza di Lucy e Brody, sembra anche che alcune recenti ricerche in campo medico, e non solo in Inghilterra, avrebbero confermato la capacità innata dei cani di riuscire a fiutare l’insorgere di una malattia nell’essere umano. Proprio come è avvenuto a Brody, in questo caso il cancro particolare, fiutando un’alterazione del sangue umano o dall’odore dello stesso respiro della sua mamma umana. (Giada Ciliberto)