Brindisi, gatto chiuso in una busta e gettato, salvato da un carabiniere

Brindisi, gatto chiuso in una busta e gettato, salvato da un carabiniere

A Brindisi, un carabiniere in servizio ha trovato un gatto chiuso in una busta e gettato per strada

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Gattino (Foto Pixabay)

Un’episodio assurdo avvenuto a Brindisi. La mattina del 13 Marzo, un carabiniere in servizio, che per un puro caso transitava in Via del Mare, ha notato una busta di plastica blu al centro della corsia.

Apparentemente sembrava un comunissimo sacchetto della spazzatura, ma un uomo intento a passeggiare con il suo cane, insospettito dalla vicenda, ha informato il militare che la busta sembrava contenere un animale morto.

Così il carabiniere ha controllato il suo l’interno per sincerarsi del contenuto, ha aperto con estrema cautela la busta e la scoperta fatta lo ha lasciato incredulo.

Gli occhi di un gatto bianco e nero si intravedevano dal sacchetto. Il militare ha immediatamente liberato il povero micio, permettendogli di respirare senza difficoltà, e l’ha portato al sicuro, spostandolo dal centro dalla strada.

Gatto chiuso in una busta, individuato il responsabile

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Gattino (Foto Pixabay)

Il gatto è stato ristorato con l’unica cosa a disposizione del carabiniere in quel momento, una bottiglia d’acqua.

Fortunatamente il micio non mostrava ferite da investimento. Il militare ha allertato il personale veterinario del Servizio di Igiene Pubblica dell’Asl di Brindisi, a cui è stato affidato il felino.

In seguito ad alcuni accertamenti, i carabinieri della stazione di Brindisi Centro hanno individuato il responsabile. Hanno denunciato in stato di libertà una 35enne del luogo che dovrà rispondere dell’accusa di abbandono di animali.

E’ stato poi ricostruito l’accaduto, la busta contenente il gatto in principio era stata abbandonata sul marciapiede, ma probabilmente il micio nel tentativo di liberarsi ha fatto appello a tutte le sue forze, trascinandosi sulla strada.

Questa orribile esperienza purtroppo è capitata anche ad un altro felino, ma in questo caso i responsabili sono stati individuati grazie ad un video.

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M. L.

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