Ci sono alcuni periodi dell’anno, tra cui quello della Primavera e in Autunno durante i quali aumentano i pericoli di incidenti stradali con gli animali selvatici. Un triste fenomeno legato alla stagione riproduttiva, al risveglio del letargo e che si rivela estremamente delicato per l’ecosistema e la fauna in prossimità dei centri abitati e sulle strade. Non a caso in un precedente articolo, avevamo individuato una vademecum per prevenire gli incidenti in base alle stagioni ma anche gli orari della giornata più rischiosi per gli animali.
Purtroppo non è sempre facile evitare la tragedia, soprattutto in alcune zone dove è maggiormente presente la fauna selvatica, come in campagna o in montagna. Tuttavia, con il mutamento delle stagioni e la scarsità di cibo, la natura sembra impazzita e molti animali si spingono sempre più a ridosso delle città o delle strade, rischiando la loro vita per la sopravvivenza. Un teatro drammatico nell’ambito del quale emergono fatti di cronaca piuttosto agghiaccianti come l’incidente che si è verificato sulla strada statale Adriatica all’altezza di Fosso Ghiaia.
Verso le 19h di sabato sera, un branco di sette daini ha attraversato la statale e viene centrato in pieno da un’automobile in transito. Stando a quanto riporta ilrestodelcarlino un esemplare è morto nell’impatto, mentre l’automobile ha riportato ingenti danni. Sul posto è intervenuta la polizia stradale e la polizia provinciale competente nel caso di incidenti con la fauna selvatica.
Come viene evidenziato dal quotidiano locale, nell’area, in prossimità di Mirabilandia si è creata una colonia di daini, di circa 250 esemplari. Un numero sul quale le autorità avevano deciso d’intervenire con un abbattimento selettivo per contenere appunto incidenti di questo tipo e al contempo tutelare la colonia.
Ad oggi, non è stato effettuato nessun intervento risolutivo e l’incidente di sabato sera sembra proprio rilanciare il tema.
Una sentenza della Cassazione ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno causato dalla fauna selvatica c ai sensi dell’art. 2043 c.c., attribuendo la responsabilità agli Enti pubblici preposti che dovrebbero applicare e avviare delle misure per contenere determinati comportamenti della fauna selvatica locale.
A fine febbraio 2017 sono stati pubblicati i dati del censimento della fauna selvatica presente nella pineta Classe e in altre zone situate nell’area naturalistica tra Lido di Dante e Lido di Classe, interessata dall’incidente. Oltre alla presenza di cinghiali ibridi, ovvero incrociati con dei maiali, è stato ricordato il censimento dei daini del 2016, ricordando come molti esemplari sono ormai spesso stanziali all’esterno dell’area interessata, evidenziando la necessità di un piano per contenerla. Si pensa ancora una volta ad un piano di abbattimento come nel 2015 che già fa preoccupare gli animalisti. Infatti, il movimento 5stelle presentò un piano per trasferire la colonia di daini di Pineta Classe, sviluppando un progetto valido che non venne neanche considerato dalle autorità che diedero vita ad un abbattimento selettivo. La stessa consigliera M5S, Francesca Santarella denunciò che le autorità preposte non erano interessate a trovare una soluzione: “Tutto tace, presumibilmente fino alla prossime elezioni o fino al prossimo incidente grave, contando che sono decine quelli lievi o di media entità segnalati sulle strade e moltissimi gli animali già finiti sotto le ruote dei treni. E senza soluzioni definitive, possiamo attendere solo altri sinistri, danni alle colture ed una nuova ondata di proteste e disordini se verranno ripresi gli abbattimenti”, dichiarò la Santarella.
Lo stesso problema sembra ripresentarsi a distanza di due anni, senza soluzioni né tanto meno misure preventive adottare dagli enti come semplici rete di contenimento dell’area.
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