L’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Lidaa), si è presentata la mattina del 18 ottobre in Parlamento con un cane, un adorabile trovatello elevato a “testimonial per una riforma costituzionale che tuteli gli animali”.
“Vi presento Sogno, il primo cane in Italia, e forse in Europa, ad entrare nella sala conferenze di un Parlamento”, ha dichiarato la Brambilla ai giornalisti in sala stampa a Montecitorio.
L’onorevole ha poi ricordato che si tratta della rappresentazione del 43% delle famiglie italiane che dividono quotidianamente la loro casa, la loro vita e gli affetti con un animale domestico.
DEPENALIZZAZIONI- “La riforma costituzionale che vorremmo per l’Italia è quella che preveda al proprio interno la difesa dell’ambiente, degli animali e la tutela dei loro diritti. Questo governo dimostra di non avere rispetto per i nostri piccoli amici”, ha sostenuto la Brambilla, citando il caso della cancellazione del Corpo Forestale, l’eliminazione della Polizia provinciale che vigila sull’attività venatoria, la depenalizzazione di alcuni reati commessi contro gli animali come ad esempio l’improcedibilità per tenuità del fatto ovvero l’impunità a chi maltratta o uccide gli animali, ma anche il via libera alle leggi regionali che prevedono stragi di ungulati (dai cinghiali ai caprioli), la legge sull’eradicazione della nutria, il mantenimento dei richiami vivi, la deroga al divieto di caccia sulla neve, la possibilità di caricare con più cartucce (fino a 5) le armi semiautomatiche per la caccia al cinghiale e altri “regali” alle doppiette.
“Votare sì significherebbe rendere la vita ancor più facile a qualsiasi governo che, in futuro, proprio come questo, volesse compiacere i forti (le lobby) a scapito dei deboli (e nessuno è più debole degli animali)”, ha dichiarato l’ex ministro.
ESSERI SENZIENTI – La deputata, condividendo anche un post sul suo profilo pubblico Facebook, ha spiegato che la proposta di riforma della Costituzione che ha presentato mira a dichiarare gli animali esseri senzienti modificando l’articolo 9 della Costituzione dove viene prevista la sola tutela dell’ambiente: “Il referendum di dicembre sarebbe stato l’occasione per cambiare lo status giuridico dei nostri piccoli amici. Il governo ha voluto perderla in linea col disinteresse per questi temi dimostrato finora”, ha chiosato la Brambilla, sottolineando che il testo di riforma presentato rappresenta le esigenze dell’attuale fase storica.
Infatti, appellandosi ai sentimenti delle famiglie italiane, Brambilla ricorda che siamo in una fase “caratterizzata da profondi mutamenti, culturali e sociali, si sta affermando una più moderna concezione dell’uomo e del suo rapporto con la natura, un atteggiamento più consapevole dei limiti entro i quali possiamo disporre delle risorse del pianeta e, per ragioni etiche, più rispettoso di tutti gli esseri viventi che condividono con noi il dono della vita. Di questa evoluzione hanno già preso atto, in vario modo, non solo l’Unione europea, ma numerose Costituzioni del continente, come quelle di Germania, Austria e Svizzera. In Svizzera, per esempio, c’è un articolo specificamente dedicato alla protezione degli animali e ci sono addirittura disposizioni molto moderne contro la manipolazione genetica. L’articolo 20a della Costituzione tedesca cita esplicitamente il patrimonio naturale e gli animali, da tutelare anche per responsabilità verso le future generazioni”.
La riforma costituzionale che andrà al referendum per l’ex ministro al Turismo è un’occasione perduta: “Si sarebbe potuto modificare lo status giuridico degli animali e adeguare la Carta fondamentale al cambiamento in atto. Non è successo. Nel testo approvato non c’è traccia della mia richiesta, formalizzata con una proposta di legge e sostenuta dalle principali associazioni di protezione animale, di introdurre modifiche che elevassero i livelli di tutela degli animali, come l’esplicita inclusione della materia tra quelle sottoposte alla potestà esclusiva dello Stato. Non è stata accolta neppure la proposta di costituzionalizzare il riconoscimento degli animali come esseri senzienti già contenuto nel Trattato sul funzionamento dell’Ue. Il testo che avevo predisposto col contributo delle associazioni era davvero innovativo: Gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le loro caratteristiche etologiche. Al contrario, questa riforma della Costituzione continua a considerare gli animali solo come oggetti, semplici cose e non esseri viventi, con la conseguente negazione delle tutele alle quali avrebbero giusto diritto”.
ESSERI CHE HANNO COSCIENZA– Lo scorso anno, anche il Quebec ha introdotto una riforma nella quale gli animali sono stati dichiarati esseri senzienti un principio con il quale viene riconosciuto che gli animali hanno forma d’intelligenza e sono in grado di provare sofferenza e dolore o sentimenti come la gioia e la tristezza, in base al quale adeguare le leggi e normative al riguardo del benessere degli animali, del loro sfruttamento o utilizzo nel settore della ricerca. Addirittura negli ultimi anni, questa linea sembra essere superata andando nella direzione degli animali come esseri che hanno coscienza tanto che nel 2012 è stata firmata la “Dichiarazione di Cambridge sulla coscienza” per cui si arriva al tema dell’autocoscienza che si basa sulla capacità di avere sensazioni o esperienze e d’interpretarle: “Non ci chiediamo più se un cane o uno scimpanzé sentano gioia, dolore, rabbia o gelosia. Le emozioni animali esistono, e si sono evolute per essere un collante sociale”, aveva affermato Mark Bekoff, docente di ecologia alla University of Colorado (Usa).
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