Prende a bottigliate in testa il proprio cane: lo spaccia come “metodo educativo”, ma viene arrestato e portato via all’istante.
Non si può mai essere tranquilli lì fuori. Di fatti sconcertanti ne accadono tutti i giorni. A volte di una violenza inaudita. Ma anche quando non c’è “troppa” violenza, le cose non vanno di certo nel verso giusto. Ormai ci siamo abituati anche all’idea che alcuni fatti valgono di più di altri. Sbagliato: la violenza va condannata, senza se e senza ma, e soprattutto senza fare un grado di distinzione.
Se ci mettiamo a fare una classifica di chi produce più violenza è la fine. Già non siamo in un periodo idilliaco, ci manca solo la classifica delle brutalità e non ne usciamo più. Condannare e denunciare, invece, sono i metodi giusti per apportate un decisivo cambiamento, che sembra arrivare sempre in ritardo ma che deve essere alimentato, sempre e comunque, senza mai indietreggiare.
Vittime di atti di violenza, maltrattamenti e percosse sono anche i nostri amici a quattro zampe. Troppo spesso vengono abbandonati o dati alle persone sbagliate, magari proprio per fare un regalo, da buttare via dopo pochi mesi. Il cane si incattivisce e da lì iniziano i veri problemi. Questa è una problematica davvero presente e un cancro da eliminare. Poi ve ne sono altre: come quelle di ubriachi della vita, a tutti gli effetti, che picchiano i loro cani e li scambiano per metodi alternativi. Stessa sorte che è capitata a un cane preso a bottigliate dal suo padrone.
Le aggressioni vanno fermate in tutti i modi. Riconosciamo il fatto che, mettersi in mezzo, a volte, comporta una fuoriuscita di carattere non indifferente. Una voglia di contribuire a una causa che non è nemmeno la nostra ma che in quel momento ci sta a cuore più di noi stessi.
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E così è successo a una donna che a Chiavari si è intromessa, giustamente, per fermare un uomo ubriaco che stava picchiando il suo cane, un Rottweiler, a colpi di bottiglie. L’uomo, in preda alla follia, più totale ha rincorso anche la donna. Ma in quel momento è intervenuta una pattuglia dei carabinieri.
In stato di totale confusione e di ebrezza l’uomo ha confessato, in modo del tutto incredibile, le seguenti parole: “Non gli stavo menando, è un mio metodo educativo per farlo stare buono”. Gli agenti lo hanno caricato in macchina e arrestato all’istante, dopo aver sentito già troppe baggianate.
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La donna non è stata colpita ma ugualmente soccorsa per capire se stesse bene, mentre il cane è stato trasportato in una clinica di Rapallo per i primi accertamenti. Sta bene e non risulta aver riportato gravi danni. Ora verrà tenuto in custodia per ulteriori accertamenti e, poi, sarà pronto per essere affidato a una famiglia che voglia farsi avanti.
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