Lav chiede bonus per animali domestici
Il lockdown del Governo per contenere il rischio diffusione coronavirus ha avuto delle conseguenze sulle famiglie italiane e la loro economia. Per la fase 2, il Governo ha introdotto degli aiuti per superare questo periodo di difficoltà. Tuttavia, la Lega antivivisezione (Lav) ha evidenziato la mancanza di aiuti mirati alle famiglie con animali domestici. Nell’arco di due mesi di blocco, l’associazione rende noto di aver aiutato oltre 15 mila nuclei e chiede ora che il governo introduca un “animal social bonus” e nel caso anche una social card per chi è intenzionato ad adottare un animale.
Anche in questa fase, non dobbiamo dimenticarci degli animali che sono nei canili o gattili e il fenomeno degli abbandoni, soprattutto in un periodo di cucciolate ai quali si aggiungono quelli di animali che appartengono a famiglie che stanno avendo problemi nel sostenere le spese destinate agli animali. Per questo, la Lav ha proposto al governo che siano introdotte due misure sociali da affiancare con detrazioni fiscali per gli alimenti e spese mediche e veterinarie.
Il social bonus proposto dalla Lav è connesso al periodo di emergenza, inteso come un contributo una tantum che spazia dai 200 euro per ogni cane posseduto a 100 euro per ogni gatto che siano previamente iscritti in anagrafe.
La Lav ha anche pensato a un contributo per incentivare le adozioni così come viene a volte applicato dai comuni e che dovrebbe essere esteso a livello nazionale. Il provvedimento suggerito dalla Lav tiene conto delle spese affrontate dalle famiglie quando adottano un animale e che potrebbe essere stimato in circa mille euro per adottanti con redditi fino a 55 mila euro e di 500 euro per chi ha redditi superiori. Un contributo che può essere stanziato sotto forma di una social card spendibile in alimentazione, cure e benessere dell’animale.
In questo scenario rientra anche il tema della fiscalità. Da diversi anni, le associazioni chiedono che vi sian un reale aiuto alle famiglie. La Lav ha individuato tre punti in tema fiscale che potrebbero essere approvati dal governo: l’abbassamento dell’aliquota Iva sul cibo per pet dall’attuale 22 al 4%, l’aumento della quota di detraibilità fiscale delle spese veterinarie e l’introduzione di un buono spesa animali per coloro che hanno un reddito inferiore a 8mila euro all’anno, vincolato all’acquisto di cibo, farmaci e spese mediche.
“Quelli che proponiamo sono interventi a favore degli animali, dei cittadini ma anche delle casse pubbliche. Le amministrazioni locali spendono infatti 130 milioni di euro per la gestione degli animali randagi, non sempre assicurando loro il benessere dovuto. La convivenza tra cittadini e animali è da anni svantaggiata dal carico fiscale e dalle norme che regolano il settore farmaceutico e veterinario”, commenta Roberto Bennati, direttore generale della Lav, esprimendo preoccupazioni riguardo alle conseguenze della crisi sugli animali.
“Non vogliamo che si traduca anche in una crisi di convivenza, rischiando fenomeni di maltrattamento dovuti all’indigenza o addirittura di abbandoni. Prendersi cura di un animale è una gioia ma anche un impegno economico e mai come in questo difficile momento occorre sostenere i privati che vivono con cani gatti o altri animali perché fanno parte del nostro tessuto sociale e sono a tutti gli effetti membri delle famiglie”, ha concluso Bennati, annunciato che l’associazione nel mese di luglio lancerà una campagna a sostegno dei canili, gattili e cittadini in difficoltà.
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