Una nuova iniziativa della LAV per incentivare le adozioni di cani e gatti: una serie di bonus per chi vuole prendersi cura dei nostri animali domestici.
In seguito allo stato di emergenza sanitari, dovuta al Covid 19, la Lega Anti Vivisezione non ha mai smesso di pensare ai nostri animali domestici e a chi si prende cura di loro. Sappiamo che mantenere in casa un cane, un gatto o qualsiasi altro Pet è comunque una spesa: quindi quale cosa migliore di aiutare chi ha già difficoltà economiche in questo periodo così particolare per il mondo intero? Ecco dunque la serie di iniziative promosse dalla LAV per agevolare le adozioni di cani e gatti da canili e rifugi, e altri incentivi economici per non lasciare mai solo chi ama gli animali: ‘i bonus animali domestici’.
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I postumi del recente lockdown si stanno vivendo ora e dureranno per chissà quanto tempo e, oltre al trauma emotivo, è anche tempo di bilanci finanziari. La crisi economica che ha colpito ogni settore non ha risparmiato il quotidiano di tutti noi, compresi quello di padroni e amici degli animali. Sappiamo che tenere un animale in casa costa: tra alimentazione, spese di veterinario e calendario di vaccinazioni (e potremmo continuare), sebbene il tutto sia ampiamente ripagato dall’immenso amore che sanno donarci (Leggi qui: Vaccinazioni per cani: calendario, a cosa immunizzano, costi e controindicazioni e Vaccinazioni per gatti: calendario, a cosa immunizzano, costi e controindicazioni). E’ proprio per agevolare chi ama gli animali e vorrebbe adottarne uno che la LAV ha pensato di intervenire con una serie di bonus e di agevolazioni anche dal punto di vista fiscale. Vediamo nel dettaglio di quali sostegni economici si tratta e chi ne ha diritto.
Le parole del direttore della LAV, Roberto Bennati, hanno confermato la posizione della Lega per agevolare chi vuole prendersi cura degli animali e che, almeno in questo momento così particolare per l’economia, ha bisogno di un aiuto economico concreto.
‘La crisi economica nella quale siamo entrati, e che mostrerà nei prossimi mesi i suoi tratti più severi, non deve tradursi in una crisi di convivenza con gli animali familiari, rischiando di esporre questi ultimi a fenomeni di maltrattamento dovuti all’indigenza o, ancora, di acuire il randagismo per la terribile decisione che molti potrebbero prendere, quella dell’abbandono’.
Purtroppo infatti, come confermato dalle parole di Bennati, molti padroni hanno creduto di non avere più la possibilità di sostenere le spese veterinarie e relative all’animale e lo hanno abbandonato: un fenomeno assolutamente da frenare.
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Vediamo da vicino quali sono le proposte avanzate dal direttore Bennati e in quali aiuti concreti si traducono per i possessori di animali domestici.
Nella dichiarazione dei redditi 2020 (relativa al 2019) si dovrà indicare una spesa massima di 387,40 euro, su cui si applicherà la detrazione del 19% per la quota eccedente la franchigia (129,11 euro).
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Tutte le spese veterinarie, relative all’animale domestico regolarmente iscritto all’anagrafe (con tanto di documento rilasciato dall’ASL), dovranno essere tracciabili (quindi pagati via POS o bonifico). Si tratta di un’agevolazione per coloro che avranno sostenuto spese in:
In pratica non sono considerate le spese per farmaci privi di prescrizione medica, mangimi e antiparassitari.
Vediamo ora quali sono state le risposte di alcune regioni italiane in merito alla proposta del direttore Bennetti e in che misura si attueranno sui territori di competenza.
Sulla base della proposta di Bennati, la responsabile dei rapporti istituzionali LAV Marche, Maria Aquila, e il Consiglio Regionale della Regione, hanno dichiarato pieno sostegno alla mozione del Consigliere Sandro Bisonni: essa è mirata ad agevolare le famiglie che posseggono animali domestici e che si trovano attualmente in difficoltà economiche a causa del COVID 19. Allo stesso tempo la proposta vuole incentivare le adozioni da canili, gattili e rifugi per animali e limitare il più possibile il fenomeno dell’abbandono da parte di quei padroni che vogliono-devono liberarsi di alcune spese e rinunciano proprio al loro animale domestico.
Con questi provvedimenti si aiuterebbe anche la stessa Regione Marche nella gestione delle spese per i randagi, che ogni anno richiedono circa 3 milioni di euro alle Cassa pubbliche. Purtroppo se per la Legge l’animale è visto come Res, anche per la questione economica e fiscale, esso è considerato un ‘ bene di lusso’. La responsabile nazionale Area animali familiari LAV, Ilaria Innocenti, ha espresso la sua gratitudine verso la regione Marche:
‘Le Marche sono la prima Regione a fare propria le nostre richieste e ci aspettiamo a breve anche il pronunciamento di Lazio, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia’.
Un disegno di Legge approvato poco prima dello scoppio dell’Emergenza Covid ha messo in luce l’impegno della regione Puglia per agevolare coloro che vogliono adottare animali. In particolare ci saranno agevolazioni sulle spese veterinarie e sarà proibito adottare per chi ha già condanne di maltrattamento. Il 28 gennaio 2020 il Consiglio regionale della Puglia ha abrogato le misure del 1995, a favore di un maggiore controllo del dilagante fenomeno del randagismo e della tutela degli animali domestici. Comuni e Regione sono chiamati a sostenere le spese economiche per il risanamento o edificazione di canili sanitari: questi ultimi potranno ospitare massimo 200 cani e saranno gestiti da chi vincerà un bando regionale.
Oltre alle agevolazioni riguardanti le spese veterinarie, si è stabilito che le Associazioni non debbano avere fini di lucro. Una volta adottati, gli animali potranno accedere ai luoghi pubblici (centri commerciali compresi) e viaggiare sui mezzi pubblici (Leggi qui: Cane sui mezzi pubblici: tutte le regole da rispettare). Solo chi ha già alle spalle delle condanne per maltrattamenti non avrà il diritto di adottare: questo per assicurare il più possibile all’animale una vita sicura e serena nella nuova famiglia di adozione.
Con questi provvedimenti si spera inoltre di frenare il fenomeno dell’abbandono e fare in modo che le persone siano spinte ad accogliere nelle proprie case gli animali ‘più sfortunati’.
Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali per i padroni di cani e gatti, la Lombardia estende questo bonus anche a chi detiene in casa uccellini, roditori e altri animali d’affezione. Basta compilare il modello 730 e indicare la presenza di un animale domestico in casa: ci saranno detrazioni fiscali sulle spese veterinarie sostenute, pari al 19% delle spese in: visite, interventi o analisi, farmaci. Queste ultime dovranno essere indicate nel modello 730 negli spazi appositi e allegare al documento richiesto anche la documentazione rilasciata dall’ASL per dimostrare di essere il legittimo proprietario dell’animale in questione e gli scontrini o fatture delle spese dichiarate.
La Enpa di Firenze non sembra essere d’accordo con le precedenti indicazioni della Regione Toscana che vietavano le adozioni di cani e gatti nel corso dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19. Infatti nelle ‘Linee guida per la gestione di problematiche legate agli animali d’affezione in corso di emergenza Covid-19’, che risale allo scorso 8 aprile 2020, è anche indicato un altro punto su cui l’Enpa si distacca totalmente: lavare gli animali prelevati dai rifugi con soluzioni al cloro. Questa sostanza potrebbe nuocere alla salute degli animali ed è di certo irritante. Ma è sulla questione della sospensione delle adozioni che l’Enpa di Firenze si è battuta, e in particolare la presidente Rossella Ghelardini si è espressa con le seguenti parole:
‘In pieno disaccordo con le indicazioni Ministeriali in quanto vietano le adozioni fino a indicare isolamento di 14 giorni per cani trasferiti da abitazioni con persone in quarantena. E tante altre incongruenze in un periodo in cui sempre più gli animali d’affezione possono rappresentare un valido sostegno per le persone… Essere in quarantena non significa necessariamente essere positivi al Covid-19 ma si può essere solo caso di contatto’.
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Sono per ora i Comuni a sostenere le spese relative al Bonus Animali domestici, e la regione Sicilia ha fornito un elenco dettagliato delle 14 città che daranno questo tipo di incentivo e in quale misura.
Palermo: per chi adotta un cane che vive nelle strutture comunali e convenzionate, c’è un bonus di 480 euro. Gli aventi diritto devono essere maggiorenni, assumersi la responsabilità di trattare l’animale nel migliore dei modi e acconsentire a visite periodiche (e anche improvvise) degli incaricati del Comune. Metà dell’importo del bonus sarà erogato dopo 4 mesi dall’adozione e la seconda metà dopo un anno e previo certificato di buona salute dell’animale.
Vittoria (Ragusa): è prevista la diminuzione di 100 euro sulla tassa Tari (la tassa sui rifiuti) per chi adotta un animale dal canile comunale. L’animale sarà controllato periodicamente e anche a sorpresa da incaricati del Comune.
Come a Palermo e altrove, anche altri comuni italiani potranno erogare i loro bonus. Si tratta di 12 città italiane, sparse su tutto il territorio nazionale, ovvero:
Ciò non esclude la possibilità di allargare la lista con altri comuni che daranno il Bonus Animali domestici. Magari può essere utile visionare sul sito del proprio Comune di appartenenza se sono previste agevolazioni di questo tipo e di tutti gli eventuali requisiti per riceverlo.
Francesca Ciardiello
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