Tutte le ultime novità sul bonus animali domestici 2020: i provvedimenti a livello nazionale e comunale, e come fare richiesta.
Come ha reagito il Governo di fronte alle varie proposte di varie associazioni animaliste che chiedevano a gran voce un concreto aiuto per le famiglie che possiedono uno o più animali domestici? Se a livello nazionale le novità appaiono non sostanziali sul Bonus animali domestici 2020, a livello locale e comunale pare che la reazione ci sia stata, eccome! Inoltre vi sono agevolazioni fiscali consistenti per alcuni casi specifici: vediamo quali sono e in che modo è possibile fare richiesta.
In questo anno così difficile che, di certo, resterà ben impresso nella mente di tutti, pare che il bonus animali 2020 esista ma non è ‘applicabile’ a livello nazionale. Vi sono delle agevolazioni fiscali per coloro che possiedono animali domestici e provvedono al loro mantenimento, ma solo a livello comunale.
Se all’inizio di gennaio di questo anno si ipotizzava un aumento del limite detraibile nella Legge di bilancio 2020, le soluzioni non sembrano ancora essere state estese a livello nazionale. Infatti nei primi mesi del 2020, il comma 361 dell’articolo1 della finanziaria, affermava che avrebbe innalzato la detrazione delle spese veterinarie da 387,34 euro a 500 euro. Anche in quel caso però le condizioni per ottenere tale detrazione dovevano essere:
Nel settembre del 2020 il Governo infatti ha confermato i provvedimenti di inizio anno, dimostrando di avere davvero a cuore la condizione degli animali domestici e dei relativi proprietari. In un anno come questo, che difficilmente dimenticheremo, la soglia di detrazione fiscale è stata confermata a 500 euro e l’aliquota al 19%.
Come si traducono questi provvedimenti a livello prettamente ‘economico’? Rispetto allo scorso anno la detrazione è aumentata dai 49 euro del 2019 ai 70,49 euro di questo anno.
La condizione però è quella di ‘dimostrare’ con certificati e spese tracciabili di possedere un animale e di prendersi cura di lui in ambito sanitario, per ciò che concerne le spese veterinarie, l’alimentazione e altri provvedimenti per l’animale domestico in questione, così come indicato nell’art.1, commi 679-680:
Come fare per ottenere questa agevolazione? Basta compilare il modello 730 alle apposite voci, con in allegato le certificazioni rilasciate dall’Asl di competenza e l’iscrizione all’anagrafe.
Se a livello nazionale non esiste alcun Bonus valido per tutti, pare che alcuni comuni italiano abbiano preso a cuore la questione e in maniera ancora più concreta.
Un caso esemplare è quello di Palermo: la città si impegna a consegnare un buono di 480 euro a che adotta un cane da strutture comunali o convenzionate. La cifra naturalmente serve a fronteggiare le spese veterinarie e di vaccinazioni. Il bonus verrà erogato in due tranche: la prima dopo 120 giorni dall’adozione, e la seconda dopo un anno, previa dimostrazione di benessere dell’animale con apposito certificato.
Restando sempre in Sicilia, stavolta in provincia di Ragusa, il comune di Vittoria prevede uno sconto di euro 100 sulla Tari (Tassa sui Rifiuti) per chi adotta un cane dai canili comunali, sempre dietro certificazione veterinaria del benessere dello stesso.
Ecco l’elenco dei Comuni italiani che hanno aderito alle agevolazioni:
In attesa che anche altri Comuni adottino le stesse misure di agevolazione per chi possiede animali domestici, consigliamo di consultare il sito del proprio comune di appartenenza per essere sempre aggiornati sulle eventuali novità locali.
Ci si può inoltre recare presso gli uffici patronali oppure ai CAF per avere tutte le informazioni utili a riguardo: requisiti, importi e certificazioni da presentare. Sebbene si tratti quasi sempre di ‘sgravi’ fiscali e non di erogazione diretta sul proprio conto corrente di cifre per fronteggiare le spese, meglio informarsi sulle modalità previste dal proprio Comune.
Nel corso del primo lockdown è apparso chiaro a tutti quanto fosse importante avere un animale da compagnia: non solo appunto per l’affetto e l’amore che donano ma anche perché spesso venivano ‘utilizzati’ come unico mezzo consentito per uscire dalle quattro mura domestiche. Se a livello locale c’è stata la risposta di alcuni Comuni (quelli elencati in precedenza), due città, Pisa e Bologna, hanno fatto comunque sentire la loro voce.
Per coloro che possiedono animali domestici e devono fronteggiare le relative spese di gestione, è prevista una misura ‘una tantum’ sotto forma di buono.
Tale buono è del valore di 100 euro, spendibile presso tutti i veterinari convenzionati, che copre le spese relative a: analisi del sangue e delle feci, visita completa. Tali prestazioni però dovranno essere richieste ed effettuate entro i due mesi dall’acquisizione del bonus e per un massimo di due cani per famiglia.
E’ possibile fare richiesta del buono dal 30 luglio al 30 novembre, fino ad esaurimento delle risorse previste (stanziati circa 11 mila euro). I requisiti necessari relativi all’animale sono: iscrizione all’anagrafe canina e identificazione dello stesso, provvisto di microchip canino. Per quanto riguarda il padrone, egli dovrà: possedere cittadinanza italiana o dell’Unione Europea, essere residente nella città di Pisa da almeno 2 anni, avere un ISEE inferiore a 25.000 euro (nel caso di famiglie con più di 4 componenti, il tetto dell’ISEE si alza a 30 mila euro).
Con l’avvento della pandemia, il blocco di alcune attività e altri problemi a livello economico nazionale, il fronteggiare le spese relative agli animali è parso ancora più gravoso per le famiglie che possiedono animali domestici. Appunto per questo la formazione ambientalista Europa Verde è pronta a spronare il Governo ad introdurre nuove e più consistenti agevolazioni.
Sebbene la Legge di Bilancio abbia innalzato la cifra di detrazione fiscale a 500 euro, la cifra, secondo i Verdi, pare ancora ‘insufficiente’, soprattutto se si considera che il veterinario è costretto a prescrivere sempre in farmaci più costosi (pena una sanzione fino a 9296 euro). Si richiede quindi al Governo l’adeguamento dell’aliquota dal 19% al 4% e un ulteriore aumento della cifra detraibile per le spese veterinarie e dei farmaci.
Vi sono condizioni particolarmente favorevoli per chi possiede dei cani guida: quindi animali non solo ‘da compagnia’ nel senso più stretto del termine, ma anche cani impiegati nella Pet Therapy per bambini affetti da autismo oppure come cani-guida per non vedenti.
L’Agenzia delle Entrate prevede ben due tipi di agevolazioni fiscali: la prima (del 19%) riguarda la spesa per l’acquisto dell’animale ed è valida una volta ogni quattro anni.
La seconda detrazione di 1000 euro per tutte le spese concernenti il mantenimento e le spese per il cane: non è necessari alcuna documentazione che attesti tali spese ma non è fruibile dal familiare che ha a carico il disabile.
Francesca Ciardiello
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